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Avellino – Un imprenditore solofrano è stato denunciato dai carabinieri, perché ritenuto responsabile del reato di violazione di sigilli. Le indagini svolte dai militari della Stazione di Solofra, ha consentito di appurare che l’opificio utilizzava un impianto idrico sottoposto a sequestro nel 2014 (quando era stato constato che l’acqua impiegata nel ciclo di lavorazione delle pelli, avente un valore di tetracloroetilene superiore ai limiti di legge, era stata emunta da pozzi e sversata nelle vasche di accumulo): per eludere i controlli era stato manomesso il contatore, continuando ad emungere acqua dalla falda inquinata, immettendola nel ciclo produttivo e sversandola illecitamente anche nel torrente Solofrana.

Nel corso del controllo, all’interno dello stabilimento sono stati rinvenuti 20 bancali contenenti pelli ovine e caprine prive di tracciabilità, ragion per cui è scattata la denuncia anche per il reato di ricettazione. I carabinieri hanno proceduto anche al sequestro della rete di approvvigionamento idrico e delle circa 4mila pelli.