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Ottaviano (Na) – La Adler di Ottaviano (Napoli) che è andata parzialmente distrutta nell’incendio che è scoppiato alle 16 nella zona dei forni aveva riaperto ieri dopo la chiusura disposta dal Governo per il contenimento del coronavirus. All’interno settanta operati, tutti con mascherine e guanti, che prima di entrare si erano sottoposti al termoscanner per poter verificare se avevano o no la febbre.

L’esplosione potrebbe essere partita da una bombola di gas che è stata trovata a pochi metri dal punto da dove sarebbe partito l’incendio, ma al momento i vigili del fuoco non stanno ancora domando le fiamme. Allertata la procura di Nola che aprirà un fascicolo per omicidio colposo. L’Arpac sta monitorando la qualità dell’aria ancora compromessa per la nube nera che si è levata in cielo per ore, avvolgendo le case, alcune delle quali hanno subito ingenti danni dovuti all’esplosione.

Arpac è immediatamente intervenuta, di concerto con i Vigili del Fuoco e le altre forze impegnate sul campo, per intraprendere i primi interventi utili per valutare gli effetti ambientali dell’incendio divampato oggi pomeriggio nello stabilimento Adler di Ottaviano (Napoli). Al momento sono presenti sul posto tecnici del Dipartimento provinciale di Napoli.

Non appena sarà possibile, in base alle condizioni di sicurezza, l’Agenzia inizierà il monitoraggio delle matrici ambientali interessate dall’evento, a cominciare dal monitoraggio della qualità dell’aria.

I risultati delle indagini ambientali svolte dall’Agenzia saranno comunicati alle autorità competenti e diffusi attraverso il sito istituzionale dell’Ente.