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Napoli – Anm a un passo dalla privatizzazione, è scontro totale tra il Comune di Napoli, dato in procinto di passare la mano sulla gestione dell’azienda di trasporto pubblico locale, e la Regione Campania. «Le carte parlano chiaro e sono pubbliche e sebbene la Regione Campania voglia esternalizzare il trasporto pubblico, noi parteciperemo come Anm alla gara perché, nonostante Palazzo Santa Lucia, noi abbiamo salvato l’azienda dal momento che vogliamo servizi più efficienti per i cittadini. Non si tratta dello scontro de Magistris-De Luca, ma da una parte c’è chi tiene conto della chiarezza delle carte e dall’altra c’è chi porta avanti una ricostruzione da campagna elettorale che rispediamo al mittente». Così il sindaco Luigi de Magistris, in merito alla notizia di una possibile messa a gara del servizio di trasporto pubblico cittadino.

L’ex pm spiega che «non è l’amministrazione comunale che decide di mettere a gara l’Anm, ma è la Regione che lo ha previsto con una legge del 2014, legge che noi abbiamo impugnato dal momento che vogliamo in house l’azienda e la Regione si è costituita contro questa nostra posizione. Quindi – aggiunge – se c’è qualcuno che vuole esternalizzare e andare verso la privatizzazione è la Regione Campania». La concessione Comune-Anm scade il prossimo 31 dicembre. «Noi – ha aggiunto il sindaco – siamo preoccupati perché il 31 dicembre non è lontano e la Regione non ha ancora avviato le gare. La Regione sta giocando sul fallimento di Anm. Rispetto ad altre città italiane, per l’azienda di trasporto pubblico napoletano il Comune e la Regione mettono praticamente la stessa cifra, vicina ai 58 milioni di euro, anche se De Luca ogni giorno pontifica dicendo che lui è il filantropo che dà i soldi, invece i suoi sono fondi europei e i nostri sono risorse del bilancio comunale».

Di diverso avviso è il sindacato Usb, che ieri sera ha diramato una nota dai contenuti durissimi proprio contro l’amministrazione comunale: «Il Presidente della commissione Trasporti della Regione Campania, l’onorevole Luca Cascone, ci ha fatto sapere che “dopo aver portato l’azienda di trasporto pubblico di cui è proprietario al cento per cento sull’orlo del fallimento, e dopo aver più volte annunciato di voler continuare con l’affidamento diretto, oggi il Comune di Napoli cambia idea a pochi mesi dalla scadenza del contratto e ci comunica che non intende più gestire l’azienda. La demagogia di questi mesi sta emergendo chiaramente. A questo punto si pone un problema drammatico di organizzare una gara. Il presupposto è che il Comune decida quante risorse stanzia, ma al momento non vi alcuna certezza. Cercheremo di seguire con l’attenzione dovuta la vicenda dell’Anm, per evitare che questo disastro amministrativo si scarichi sui lavoratori e i cittadini di Napoli. Il percorso della gara è un percorso lungo e complesso e nelle more dell’individuazione del nuovo soggetto gestore, auspichiamo e lavoreremo affinché Anm possa continuare a gestire il servizio urbano».

Sul punto i sindacalisti dell’Usb non hanno intenzione di fare alcuno sconto: «Diciamo da troppi mesi sempre le stesse cose – dichiara Marco Sansone del coordinamento regionale – quello che sciocca in questo quadro drammatico dove tutti hanno la loro fetta di responsabilità, è che le Istituzioni più alte “giocano” a mandare i messaggini e le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative, pensano solo alle promozioni interne ed agli avanzamenti di carriera. Intanto l’Azienda è praticamente morta e il futuro lavorativo per oltre 2mila famiglie, nonché il diritto alla mobilità di tutta la cittadinanza, vivono un’incertezza indegna per quella che, secondo il primo cittadino di Napoli, doveva essere la capitale del trasporto pubblico locale nell’anno in corso».