Assunti da Anm la scorsa estate, da domani saranno senza lavoro. È il destino di circa 40 autisti interinali, reclutati a luglio per garantire le corse estive e la navetta sostitutiva, a causa della chiusura delle tre stazioni della metropolitana nell’Area Nord di Napoli. Questa mattina c’è stato un presidio presso la Direzione Anm di Fuorigrotta. Perché nel rinnovo ci speravano in tanti, non solo i diretti interessati. A partire dai sindacati, pronti ora a paventare “ulteriori tagli alle linee bus, già ridotte all’osso, con pesantissime ricadute sui cittadini” affermano Marco Sansone e Adolfo Vallini, rispettivamente dell’Esecutivo Regionale e Provinciale Usb Lavoro Privato – Comparto Trasporti. “Un danno doppio – sostengono i due sindacalisti -: per l’utenza che vedrà scomparire altre corse fondamentali per muoversi in città e per gli stessi lavoratori Anm, costretti quotidianamente a turni massacranti, alla guida in condizioni estreme, tra traffico ingestibile, soste selvagge e aggressioni sempre più frequenti da parte di utenti esasperati”.
Sansone e Vallini denunciano una situazione “drammatica” del Tpl a Napoli. “Linee come la 130, che – spiegano in una nota – collegava la parte alta della città al Centro Direzionale, sono state soppresse a luglio e non sono mai più tornate in servizio. Le periferie e le zone meno centrali restano sistematicamente abbandonate, trasformando i cittadini in utenti di serie A e serie B”. Eppure, sottolineano, “il fabbisogno stimato di autisti è di almeno 300 unità”. L’Usb attacca i piani alti di Palazzo San Giacomo. “Invece di assumere – attingendo dalla graduatoria già pronta dei vincitori di concorso pubblico – l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Manfredi e dall’assessore ai trasporti Cosenza – dichiarano i sindacalisti – ha scelto di bloccare tutto in nome del contenimento della spesa”. Insomma: “Tagli ai trasporti sì, ma non alla politica”. Pensando ai sostanziosi aumenti per giunta e consiglieri comunali e municipali, resi possibili dalla legge di bilancio 2022.
“Per il Comune va bene così – polemizzano Sansone e Vallini -: chi ha la metro collinare o la Linea 6 (a mezzo servizio) può arrangiarsi, chi non ce l’ha resta a piedi. Ma cosa succede quando la metropolitana si blocca? È accaduto solo pochi giorni fa e potrebbe accadere ancora”. L’Usb chiede alcune misure. Lo scorrimento immediato della graduatoria degli autisti vincitori di concorso, l’utilizzo armonizzato degli interinali, in attesa di stabilizzazione, un piano concreto per potenziare il trasporto di superficie, “senza cui la mobilità cittadina resta mutilata”. “Napoli ha bisogno di autobus, non di annunci” dicono i sindacalisti, annunciando la richiesta di un incontro con l’amministrazione comunale. Stamane al presidio anche Potere al Popolo, per il quale il mancato rinnovo agli autisti interinali “rappresenta l’ennesimo segnale della disastrosa gestione del trasporto pubblico da parte dell’amministrazione di centrosinistra”. Una decisione “presa senza alcuna comunicazione preventiva alle Organizzazioni Sindacali e – attacca una nota di PaP – in totale assenza di una visione strategica per affrontare la crisi strutturale del settore”. Il portavoce di Potere al Popolo, Giuliano Granato, invita Manfredi e Cosenza ad assumersi “la responsabilità sociale e politica di queste scelte”. E aggiunge: “Basta precarietà, basta trattare i lavoratori come fossero usa e getta. Napoli ha bisogno di un trasporto pubblico efficiente e di qualità”.