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Questa le lettera dell’Arcivescovo Domenico Battaglia: “Seppur da pochi mesi a Napoli, ho già avuto modo di incontrare diverse volte e in svariate occasioni famiglie, persone, preti che mi hanno affidato la loro inquietudine per tale questione che rischia di aggiungere ulteriore povertà e miseria ad un momento storico già delicato e difficile.

Nella provincia di Napoli vi sono migliaia e migliaia di case abusive in attesa di abbattimento e il numero si moltiplica in modo esponenziale se teniamo conto di quelle presenti nell’intera regione. L’abusivismo, in un contesto in cui camorra e corruzione si mescolano alla marginalità culturale e sociale, rappresenta un attacco all’ambiente e al bene comune favorendo il degrado socio-ecologico e consolidando, sia pure indirettamente, il potere speculativo-criminale.

Da quando sono giunto in questa terra partenopea ho già più volte invitato la mia chiesa a denunciare senza ambiguità e tentennamenti ogni forma di illegalità e di ingiustizia e l’abusivismo certamente rientra tra queste per i danni che arreca al patrimonio ambientale e per l’incuranza delle norme.

Tuttavia nella consapevolezza che il male si sconfigge solo con il bene e che per arginare le tenebre occorre far splendere la luce, credo che sia giusto affermare con forza che l’abusivismo non può essere sconfitto se non garantendo a tutti e senza distinzioni il diritto alla casa, tra l’altro stabilito dall’art.11 del Patto Internazionale sui Diritti economici sociali e culturali, ratificato dall’Italia (Legge 881/1977).

È urgente agire su più livelli offrendo alle famiglie soluzioni abitative dignitose, sicure e sostenibili, difendendo il diritto alla casa e ridando così un senso concreto alla funzione sociale della proprietà sancito dall’art. 42 della Costituzione italiana che chiede di «assicurarne la funzione sociale e di renderla accessibile a tutti”.