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Dubbiosi, possibilisti, fiduciosi. Pareri diversi e un’unica domanda che ruota intorno all’Arena del lungomare: è giusto che resti al termine del torneo Atp 250 in programma a giorni? É opportuno lasciarla lì in attesa di eventuali spettacoli, manifestazioni sportive, happening? Con i suoi quattromila posti e la sua vocazione a diventare contenitore per eventi diversi.

La domanda la pone il Corriere del Mezzogiorno a firma di Anna Paola Merone che prova a dare risposte agli interrogativi con le dichiarazioni degli esponenti delle istituzioni cittadine.

Il sindaco Gaetano Manfredi ha accolto l’idea del presidente del circolo del Tennis Riccardo Villari: l’arena passa al Comune e sarà utilizzata per progetti ancora da definire. 

«L’idea di sfruttare l’arena della Tennis Napoli Cup per un intero anno, anche dopo la fine del torneo, può avere un valore se legata a una programmazione di eventi di alta qualità — rileva il presidente della Camera di Commercio di Napoli, Ciro Fiola —. Il lungomare di Napoli si deve affrancare, liberare realmente, da sagre o manifestazioni di carattere culinario, che portano nulla in termini di sviluppo, crescita e turismo».

Il consigliere comunale Sergio D’Angelo ritiene che «permanente per farci cosa? Eventi sportivi? Bene, quali e di che spessore? Eventi musicali? Siamo sicuri che una struttura in tubolari sia acusticamente adatta? Il cinema all’aperto come ipotizza l’assessora al Turismo Teresa Armato? E cosa accadrebbe nei mesi invernali? È realistico immaginare un utilizzo in presenza di vento, pioggia, mare mosso ed eventuali mareggiate? A me sembra di no».

Sulle pagine del quotidiano c’è anche l’intervento del noto chirurgo Franco Rendano nonché professore della Federico II. “Bellissima e importante l’iniziativa di ospitare gli Atp World Tour 250 Series — scrive il medico partenopeo – che attirerà in città turisti e sportivi. Per un evento così importante ritengo sia giustificato alterare il waterfront del «lungomare più bello del mondo». Ma non si può pensare che questa struttura di tubi Innocenti e plastica possa entrare a far parte del paesaggio. Lasciare questa imponente installazione significa dare vita ad un ulteriore ecomostro”.