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Napoli – Nella serata di sabato 19 ottobre, all’interno dell’aeroporto internazionale di Capodichino, gli agenti della Direzione investigativa antimafia di Napoli hanno eseguito un’ordinanza di misura cautelare e hanno poi condotto nel carcere di Secondigliano, Vincenzo Inquieto,di 50 anni originario di Aversa, perché ritenuto responsabile del delitto di cui all’art. 416 bis c.p. (partecipazione all’associazione per delinquere di tipo mafioso denominata clan dei casalesi – fazione Zagaria).

 L’operazione segue quella del 12 aprile 2018 quando, in esecuzione ad un analogo provvedimento restrittivo, fu tratto in arresto, a Pitesti, in Romania, il fratello Nicola Inquieto poi condannato lo scorso maggio in primo grado dal Tribunale di Napoli Nord a 16 anni di carcere per la partecipazione al sodalizio casalese. In quel contesto, fu eseguito uno dei piu’ importanti sequestri operati dalla magistratura italiana all’estero (oltre 400 appartamenti, tre societa’, tutti riconducibili a Michele Zagaria e gestiti, per suo conto, da Nicola Inquieto). Dopo l’arresto del fratello – tuttora ristretto in carcere in Italia poiche’ in regime di consegna temporanea da parte delle autorita’ romene – Vincenzo, che si era trasferito a Pitesti subito dopo la sua scarcerazione, era diventato il nuovo rappresentante della famiglia Inqueto in territorio romeno, dove dimorava ormai stabilmente, facendo raramente rientro in Italia.

Le attivita’ di localizzazione poste in essere dalla Dia su delega della Dda di Napoli, hanno consentito di mantenere un costante monitoraggio sugli spostamenti dell’imprenditore aversano il quale, giunto in Italia con un volo proveniente da Bucarest ed atterrato a Capodichino. Gli agenti della Dia di Napoli, con l’ausilio dell’ufficio di Polizia di Frontiera, dopo avergli notificato il provvedimento restrittivo emesso a suo carico, l’hanno poi condotto in carcere.Contestualmente, e’ stato disposto dall’autorità’ Giudiziaria partenopea il sequestro di un immobile di proprieta’ di Inquieto e fittiziamente intestato ad una persona deceduta.