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Un racconto da brividi quello di Rosario Dello Iacovo, giornalista napoletano.

“Mio nipote è rientrato da Ibiza la sera del 14 agosto, dopo una settimana trascorsa da sua madre che vive e lavora lì per sei mesi l’anno. Il volo era stato comprato a luglio, non c’era nessun suggerimento da parte delle autorità dei due paesi di evitare il viaggio, né all’atto dell’acquisto, avvenuto a metà luglio, né al momento della partenza.

Dopo essere atterrato all’aeroporto di Capodichino, si è posto in isolamento domiciliare e ha inviato all’ASL di competenza territoriale, che è la Napoli 3 Sud, l’email prevista dall’ordinanza del 12 luglio della Regione Campania, allegando il documento d’identità e il modulo scaricato dal sito della stessa Regione debitamente firmato.

Da allora, è in isolamento domiciliare nella stessa casa in cui vive col padre, mio fratello, che è un soggetto a rischio perché dializzato e in attesa di trapianto ai reni. Dal 15 agosto inviamo ogni giorno una mail di sollecito, spiegando i motivi di urgenza e chiamiamo decine di volte il numero indicato dalla Regione Campania senza ricevere mai risposta.

Visto che il telefono squilla perennemente a vuoto e le email non hanno fortuna migliore, stamattina con mio fratello ci siamo recati presso la sede dell’ASL Napoli 3 Sud a Torre del Greco per segnalare la situazione. Non eravamo soli, c’era un gruppetto di persone con lo stesso problema, ma la sicurezza ci ha impedito l’accesso alla struttura, invitandoci a chiamare i Carabinieri.

Ho provato più volte di seguito al 112, ma neanche stavolta ho ricevuto risposta. Poi, dopo che gli animi si stavano scaldando, un agente in borghese presente all’ingresso non so a che titolo, si è offerto di chiamare i suoi colleghi. Una decina di minuti dopo è arrivata una volante del commissariato di Portici. Due agenti ai quali abbiamo spiegato i motivi della nostra presenza, che sono stati estremamente gentili, ma neanche il loro intervento ha modificato la situazione.

Così siamo andati via senza riuscire a parlare con un responsabile, attaccandoci di nuovo al telefono, per sentirlo squillare a vuoto ancora una volta come avviene invariabilmente da ferragosto. E sapete qual è la cosa davvero grave? Che tanti non hanno neanche segnalato di essere tornati dall’estero, oppure se ne stanno andando in giro visto che non ricevono nessuna risposta dalle ASL.

Tra le altre cose la Regione Campania, a differenza di altre, non riconosce né il test fatto all’estero entro le 72 ore precedenti, né quello eventualmente effettuato presso una struttura privata una volta rientrati in Italia e nemmeno ha allestito delle postazioni mobili come avviene invece a Roma, a Milano, a Cagliari e in diversi altri aeroporti del paese. In compenso per chi evade gli obblighi di isolamento domiciliare, ci sono mille euro di multa e un procedimento penale.

Ancora una volta, quindi, Vincenzo De Luca mostra il pugno di ferro per avvalorare l’immagine di uomo tutto d’un pezzo esclusivamente per tornaconto elettorale, ma senza la capacità di predisporre una macchina organizzativa in grado di effettuare rapidamente i test, abbandonando a se stessi i cittadini. Neanche in casi limite come quello che riguarda purtroppo direttamente la mia famiglia. Perciò restiamo qui, con mio nipote, che è anche minorenne, confinato nella sua stanza senza sapere quando l’ASL si degnerà di testarlo e noi a incrociare le dita”.