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“Colpa del Coronavirus”. Ne sono convinti al comitato di Sandro Ruotolo dove la percentuale di affluenza cosi’ bassa ha spiazzato tutti. “Ci aspettavamo il 16% ma non di certo numeri cosi’ risicati”.

Ancora vuota la sala della Domus Ars dove è allestito il comitato Napoli per Ruotolo. Facce deluse, il clima non è da festa. Sul posto appena arrivato il segretario Pd Napoli, Marco Sarracino. Dopo una cena al centro storico raggiungerà il comitato anche Ruotolo. Il candidato sostenuto da Pd e Luigi de Magistris è il favorito ma con un’affluenza ai minimi storici – alle 19 era al 7,29%-. La partita con il candidato del centrodestra, Salvatore Guangi è aperta. Ma chiunque sara’ il vincitore ha perso tutta la politica. I cittadini hanno disertato le urne.

Non è bastato un nome della società civile come quello del giornalista anticamorra, sostenuto da Pd e Luigi de Magistris che dal primo momento se ne sono contesi il merito. Così come l’alleanza Pd-deMa, lo stranominato campo largo. Neppure la discesa in campo nientedimeno del sindaco di Napoli ha portato i cittadini ai seggi. Persino nel suo fortino elettorale Vomero-Arenella non c’è stato alcun boom di votanti. Neanche il reddito di cittadinanza sbandierato dai Cinque Stelle con il loro candidato Luigi Napolitano è stato utile per trascinare le persone al voto soprattutto nei quartieri più disagiati.

Il centrodestra unito con un candidato che è già consigliere comunale, presentato anche alle elezioni del 2018 nello stesso collegio, non è riuscito a dare alcuna ragione in più per andare a votare piuttosto che restare a casa. Le suppletive al Senato su cui i dirigenti dem locali, il sindaco fino al M5s, hanno puntato assurdamente come test addirittura per le regionali hanno già il loro risultato. Pessimo per tutti: l’incapacità della politica di appassionare e convincere i cittadini a votare.