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Quando era ancora minorenne aveva accoltellato un giovane ed era stato collocato in comunità, dove però ha violato di continuo le prescrizioni per gli ospiti: per questo la polizia lo ha riportato in un istituto penale minorile, in esecuzione di una ordinanza di aggravamento della misura coercitiva deciso dalla magistratura. Il protagonista è un 18enne acerrano, figlio di un noto boss ucciso in un agguato di camorra nel 2019. Il ragazzo venne arrestato per aver tentato di uccidere un uomo di 28 anni, il 25 settembre 2021 ad Acerra, reato commesso insieme ad altre persone maggiorenni ed aggravato dal fatto di essere stato compiuto al fine di agevolare il clan egemone in quel territorio. Si trattò di una violenta aggressione culminata con l’accoltellamento del 28enne, per motivi legati al controllo dello spaccio di droga. Il minorenne venne arrestato nell’aprile 2022 dalla polizia e trasferito in un istituto penale minorile, provvedimento poi sostituito con il collocamento in comunità. Però,in seguito a quelle che gli investigatori definiscono “plurime violazioni delle prescrizioni inerenti la misura cautelare”, la Corte d’appello di Napoli ha disposto nuovamente la custodia del ragazzo in un carcere minorile. Dove è stato condotto oggi.