- Pubblicità -
Tempo di lettura: 2 minuti
Napoli – La Procura di Napoli chiede l’archiviazione per l’ispettore di polizia, indagato per l’omicidio del baby-rapinatore Luigi Caiafa, che avrebbe usato legittimamente le armi nel tentativo di sventare una rapina. La notizia è stata riportata da Il Mattino. Decisiva per le indagini è stata la testimonianza resa da soggetti presenti sul posto e dai ragazzi vittima della rapina perpetrata dal minorenne e dal suo complice Ciro De Tommaso.
 
“Per quanto sia doloroso pensare a dei ragazzi che perdono troppo precocemente la vita, a causa delle loro scelte di vita e anche delle famiglie che li educano in modo sbagliato, dobbiamo guardare in faccia ciò che è la realtà dei fatti: un territorio in balia di delinquenti e criminali che non hanno alcuna remore ad aprire il fuoco per strada, tra la folla. Quante persone innocenti ci hanno rimesso la vita? Quanti passanti, tra cui bambini, hanno rischiato di morire per una pallottola vagante? Quanti agenti delle forze dell’ordine sono caduti sul campo per difendere le strade e la legalità? Troppi. I criminali vanno fermati, a tutti i costi e non si può pensare di condannare chi cerca di proteggere i cittadini dalla violenza e dalla ferocia di chi vuol vivere nell’illegalità e di crimini, se agisce nel rispetto delle leggi. Volevano fare di un rapinatore un martire e “crocifiggere” un poliziotto.” Queste le parole del Consigliere Regionale di Europa Verde Francesco Emilio Borrelli che si è battuto sin dall’inizio per eliminare il murale dedicato a Caiafa e alla glorificazione del rapinatore con altarini abusivi.