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Napoli – Rischio evasione fiscale e svuotamento del centro storico a causa del turismo selvaggio, il Comune di Napoli respinge al mittente, cioè a Federalberghi, le accuse arrivate oggi a mezzo stampa. «Siamo sorpresi, amareggiati e molto allarmati per le posizioni mistificatorie dell’albergatore Izzo in merito alla tassa di soggiorno e per la visione miope e la mentalità imprenditoriale da Sud “ancien regime” che manifesta», è la replica arrivata in tandem dagli assessori Enrico Panini e Carmine Piscopo.

Gli esponenti della giunta de Magistris, insomma, non ci stanno a finire nel tritacarne delle polemiche: «La tassa di soggiorno – ricordano – è una tassa europea che pagano i turisti e non gli albergatori. Tutti gli operatori italiani quando si è discussa di abolirla l’hanno sostenuta per tante ovvie e buone ragioni che non vale la pena ripetere. L’introito al Comune della tassa di soggiorno nella nostra città dal momento della sua istituzione ad oggi (cioè in questi 5 anni ) è più che triplicato. Quindi sono più che triplicate le permanenze e i fatturati insieme al lavoro fatto per combattere elusione ed evasione. La tassa non ha avuto alcun effetto sui costi delle camere per gli albergatori o un effetto di scoraggiamento della domanda visto il notevole incremento del costo delle stesse da parte della quasi totalità delle strutture ricettive; in alcuni hotel cittadini si sono avute punte anche a novembre di 350-400 euro a stanza e parliamo di stanze che alcuni anni fa costavano al di sotto di 100 euro».

Gli assessori Panini e Daniele entrano quindi nel merito della querelle, cioè dei vanataggi che i siti di hosting darebbero a chi opera fuori dal perimetro della legalità: «Grazie all’accordo con Air bnb, Napoli è tra le poche città ad averlo sottoscritto e attuato, abbiamo recuperato già quest’anno 650mila euro. Izzo non spende una parola critica contro il liberismo normativo che è il vero fattore produttivo di gentrificazione e che ha fatto degli affitti brevi il grimaldello della nuova rendita speculativa nei centri storici, che le città cercano di combattere in ogni modo ma senza strumenti regolamentari efficaci. Stessa cosa per le attività commerciali di cui i laudatores sperticati delle lenzuolate liberistiche dovrebbero fare ammenda per i gravi effetti sulle botteghe e le attività artigianali tipiche nei centri storici. Ma, come annunciato nel tavolo con gli operatori, a gennaio presenteremo un nuovo regolamento che tiene conto anche delle esperienze delle altre città del tavolo del turismo sostenibile di cui Napoli fa parte. Con la tassa di soggiorno il comune di Napoli finanzia attività e istituzioni culturali. Nell’ultimo triennio siamo la città con la migliore offerta culturale e turistica. Anche quest’anno siamo una felice eccezione e i nostri spazi monumentali con le grandi mostre che ospitano saranno aperti anche a Capodanno e nei giorni festivi. Purtroppo non tutti in questa città usano la defiscalizza ione e Art Bonus per sostenere la cultura. Ci sono privati e imprese lungimiranti e coraggiose e privati e settori di borghesia capaci solo di lamentazione e rivendicazionismo . Il 2018 è di nuovo un anno record, in tutti i settor