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Napoli – “C’era un libro con note scritte a mano da Galileo Galilei. Un libraio di Firenze mi offrì di compralo a un milione di euro, ma in quel periodo non avevo soldi. Era sicuro un affare e infatti fu venduto a un americano per il doppio della cifra. Adesso quel testo è negli Stati Uniti”. Lo ha dichiarato questa mattina Marino Massimo De Caro, ex direttore della storica biblioteca napoletana dei Girolamini.

Il processo è quello al cosiddetto ‘sacco dei Girolamini’, ovvero la depredazione di numerosi testi storici venduti ad aste illegali e portati all’estero. Circa 2mila testi e 257 manoscritti e volumi antichi molti dei quali andati persi per sempre. De Caro ha risposto all’avvocato Elio Palombi e ha raccontato dello stato in cui versava la biblioteca “da almeno vent’anni i libri nemmeno venivano spolverati. C’erano i tarli vivi in almeno il 70% dei casi e dovemmo ricorrere a un disinfestatore, quello della Biblioteca Nazionale. Per recuperarli, ha aggiunto De Caro, in una notte ne vennero spostati circa 2.500 in una stanza dove procedere con il procedimento di disinfestazione mediante fumigazione”.