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Tempo di lettura: 2 minutiNapoli – Dopo una maratona di tredici ore il consiglio comunale di Napoli ha approvato il bilancio di previsione 2019. Il sì al testo, illustrato dall’assessore al Bilancio, Enrico Panini, è arrivato con 23 voti a favore e 4 contrari. La maggioranza “arancione” si è dunque ricompattata in occasione dell’approvazione del testo. L’approvazione del documento economico dell’ente è arrivato al termine di una seduta durata tredici ore, andata avanti fino a notte inoltrata, durante la quale sono stati numerosi gli interventi dei rappresentanti delle forze di opposizione che hanno duramente criticato l’impianto generale del testo.
Il Consiglio ha dunque dato via libera con 23 voti favorevoli e 4 contrari al bilancio di previsione 2019 ed al pluriennale 2019-2021. «Credo sia miglior bilancio che abbiamo approvato dal 2011 a oggi», ha commentato il sindaco Luigi de Magistris, aggiungendo che «le sirene di questi giorni davano il Comune di Napoli per fallito, parlavano di crac, conti in rosso, dicevano che eravamo morti. Ma questa città è l’unica in Italia che non ha privatizzato un solo servizio di rilevanza costituzionale e non ha messo in strada neanche una persona. Chiudiamo questo bilancio importante, forse il più importante di questa sindacatura, con 15 anni di contratto di servizio per Asìa, mettendo così in sicurezza l’azienda di igiene urbana, e mettendo in sicurezza Napoliservizi che ha vissuto un anno complicato». Sui trasporti «davanti a un atteggiamento assolutamente indegno della Regione Campania avremmo potuto dire che finanziamo Anm fino a fine 2019, ma noi crediamo nel trasporto pubblico e nel rilancio dell’azienda dei trasporti». L’ex pm, intervenendo su Twitter, ha poi rivolto un nuova bordata nei confronti del Governo: «Oggi lo scontro 5Stelle-Lega su chi è travolto dalla questione morale, delle due l’una: o è una schermaglia elettorale per le europee oppure il contratto è rotto. Da Napoli vi mostriamo mani pulite e rivoluzionarie. Sempre contro il “sistema”, sempre con il popolo e per il popolo».
