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Napoli – Il candidato presidente della coalizione di centrodestra alle elezioni regionali della Campania, Stefano Caldoro, sferra un attacco senza precedenti alla magistratura. Parole fortissime, quelle di Caldoro, destinate a far rumore e sollevare polemiche. “Non c’è dubbio”, afferma Caldoro in un’intervista rilasciata ad Alessandro Iovino per Real Inside Magazine, “che la magistratura ha compiuto un’azione di una violenza inaudita nei confronti di Forza Italia e di gran parte del suo gruppo dirigente. Non discuto le motivazioni ma è evidente che quando qualche settimana prima di presentare le liste il gruppo dirigente di Forza Italia viene terremotato da inchieste giudiziarie con arresti e con una attività di indagine che ha coinvolto decine di dirigenti, anche se solo nominati, quello è un terremoto”.

Poi qualcuno dice: ma fatti del 2016 avevano proprio un’urgenza prima delle elezioni? Io non giudico”, aggiunge Caldoro, “perché sono rispettoso del lavoro che fanno i magistrati e ne do una valutazione, questa la devo dare, solo su quello che è stato l’impatto politico-elettorale: un terremoto in Forza Italia. Questo ha generato la scelta delle candidature, i passi indietro, i passi di lato, qualcuno che ti critica, qualche alleato che ti dice che di fronte a queste questioni dobbiamo stare attenti. Questo è un dato di fatto e lo dico rispettando l’autonomia e il lavoro dei magistrati che è un lavoro importante”.

Dichiarazioni che a questo punto fanno sorgere diversi spunti di riflessione. In particolare: cosa dice allora Caldoro dell’inchiesta sugli autisti di Vincenzo De Luca, partita tre anni fa e destinata all’archiviazione, ma diventata pubblica solo in queste ore? Due pesi e due misure, quelli utilizzati da Caldoro e da tutto il centrodestra, uno degli elementi più curiosi di questa campagna elettorale tutta da dimenticare.