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NAPOLI- . Appena sceso in campo, appena scelta la squadra con la quale giocare la partita delle prossime amministrative a Napoli, ‘Azione‘, il partito di Carlo Calenda, è già protagonista del primo scontro a distanza.

Ieri, infatti, è stato chiamato in causa da questa dichiarazione di Marco Sarracino, il coordinatore del Pd: “Calenda ha una ossessione per il nostro partito e per Bettini”, ha constatato il numero uno dei dem leggendo l’intervista del Corriere del Mezzogiorno all’ex ministro del Governo Renzi che, a Napoli, pur di evitare di andare sotto braccio al Movimento 5 Stelle, ha scelto di sostenere la candidatura a sindaco di Antonio Bassolino anziché quella di Gaetano Manfredi.

“Calenda deve nutrire una continua ossessione per il Pd ma soprattutto per Goffredo Bettini, citandolo addirittura in contesti in cui Goffredo non ha alcun ruolo politico come nella città di Napoli”, ha spiegato Sarracino.

Il quale, poi, ha tentato anche di mettersi nei panni di Freud e di psicanalizzare le parole di Calenda. “Forse, questa ossessione – ha spiegato Sarracino – è dovuta al fatto che Bettini rappresenta una politica sana e autenticamente democratica che sbugiarda quotidianamente i finti riformisti e i sostenitori delle ragioni dei più forti a discapito degli ultimi e dei lavoratori. La scelta di Calenda di non appoggiare Manfredi e di non essere in coalizione con il Pd, d’altra parte, non mi stupisce: già lo scorso anno i sostenitori di Calenda, quando hanno scelto di candidarsi contro il Partito Democratico, hanno perso le elezioni. I toni e le parole di Calenda, dunque, non solo sono totalmente fuori luogo, ma anche frutto di chi ignora del tutto il contesto napoletano e danneggiano il candidato sindaco che ‘Azione’ ha scelto di sostenere. Non consentiremo un inquinamento del dibattito politico campano sul modello che quotidianamente Calenda propone per le amministrative di Roma”.

A tutto questo, oggi ha risposto Marcello Tortora, coordinatore napoletano di ‘Azione’: “Marco Sarracino ha un evidente problema di lettura oggettiva della realtà parlando di Carlo Calenda ed ‘Azione’. Il vero motivo per cui ‘Azione’ si è tirata fuori dall’ammucchiata Pd, 5Stelle e opportunisti vari è stata proprio l’assenza di visione politica e capacità programmatica che Sarracino e il Pd napoletano hanno dimostrato in questi ultimi mesi”.

“Calenda – ha continuato Tortora – conosce perfettamente il contesto napoletano perché ‘Azione’, a Napoli, ha dedicato mesi alla realizzazione di un programma operativo, fatto di analisi e proposte. Il Pd cosa ha fatto invece? La conta dei voti, il Festival del Totonomi per i candidati e le messe scalze per convincere Manfredi a candidarsi. Insomma, ha fatto l’unica cosa che negli ultimi anni hanno dimostrato di saper fare: “giocare a fare le strategie di potere”, ma Napoli merita di più”.

Per l’uomo di Calenda a Napoli, lo dimostra anche il fatto che “Sarracino, fino a pochi mesi fa, ha sostenuto la dichiarazione di dissesto del Comune di Napoli: una follia che avrebbe causato danni irreparabili a cittadini ed imprese. Uno strano modo di difendere i deboli. Oggi, invece, esce con una intemerata contro Calenda che non meriterebbe repliche. È un cercatore di pretesti necessari a nascondere un vuoto di idee, diluire le responsabilità e nascondere tutte le debolezze politiche di una coalizione in cui c’è tutto e il contrario di tutto. Ma noi non siamo intenzionati ad abboccare ad ingenui tranelli. Parleremo alla città, non certo a Sarracino. Napoli è più forte di chi la vuole debole”.