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Napoli – La Corte di Assise di Appello di Napoli ha ridotto a venti anni di reclusioni le condanne all’ergastolo, quattro in tutto, comminate il 5 dicembre 2019, al termine del processo di primo grado al boss Salvatore Marfella, e a Giuseppe Foglia, Emanuele Bracale e Lorenzo Carrillo, ritenuti responsabili dell’omicidio di Francesco Balestrieri, ucciso nel corso di una faida il 10 aprile 2014, nel quartiere Pianura di Napoli.

Secondo il racconto di un collaboratore di giustizia, fu Salvatore Marfella ad emettere la sentenza di morte, eseguita poi da Giuseppe Foglia (oggi difeso dall’avvocato Raffaele Chiummariello) e da Emanuele Bracale. L’agguato scattò in via Pallucci: i sicari erano a bordo di un’auto con la quale speronarono lo scooter sul quale viaggiava Balestrieri. Poi Foglia e Bracale scesero dalla vettura esplodendo numerosi colpi di pistola calibro nove. Balestrieri, 44enne, morì poco dopo l’arrivo in ospedale. Secondo il racconto di un collaboratore di giustizia, fu Salvatore Marfella ad emettere la sentenza di morte, eseguita poi da Giuseppe Foglia (oggi difeso dall’avvocato Raffaele Chiummariello) e da Emanuele Bracale. l’agguato scattò in via Pallucci: i sicari erano a bordo di un’auto con la quale speronarono lo scooter sul quale viaggiava Balestrieri. Poi Foglia e Bracale scesero dalla vettura esplodendo numerosi colpi di pistola calibro nove. Balestrieri, 44enne, morì poco dopo l’arrivo in ospedale. Lorenzo Carillo si occupò invece di recuperare e portare i killer lontano dal quartiere Pianura.