- Pubblicità -
Tempo di lettura: 2 minuti

Napoli – Il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Napoli ha sequestrato, tra la Campania e l’Abruzzo, un ingente patrimonio del valore di oltre 10 milioni di euro, riconducibile a Gaetano Britti, 75 anni, ritenuto affiliato al clan Di Lauro.
Il provvedimento, che ha riguardato beni immobili tra i Comuni di Napoli, Melito di Napoli e Castel di Sangro (L’Aquila), è stato emesso dal Tribunale di Napoli – Sezione per l’Applicazione delle Misure di Prevenzione – su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia partenopea, ed è stato eseguito dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Napoli.

Nello specifico, sono stati sequestrati fabbricati e terreni, risorse favorite dal rapporto di parentela tra Britti e Rosario Pariante, appartenente agli Scissionisti. Secondo gli investigatori, al 75enne, grazie a un canale privilegiato, venivano affidate ingenti somme di denaro provenienti dal traffico di sostanze stupefacenti ed estorsioni, soldi che poi veniva investiti nuovamente in operazioni di usura, riciclaggio e reimpiego nell’economia legale.

AGGIORNAMENTO ORE 13:13 – Sono complessivamente sessantadue i fabbricati che il Gico della Guardia di Finanza di Napoli ha sequestrato a Gaetano Britti, cognato del boss “scissionista” Rosario Pariante, che tra il 1990 e il 1991 gli aveva consegnato una ingente somma di denaro (circa due miliardi delle vecchie lire, in più tranche), frutto di attività illecite (traffico di droga), da destinare all’usura. Oltre al boss Pariante, a consegnare voluminose partite di denaro a Britti – secondo quanto riferiscono i collaboratori di giustizia, tra cui Maurizio Prestieri – fu anche il “superboss” Paolo Di Lauro, che gli consegnò ben 5 miliardi di lire, tra il 1998 e il 2000. Sempre secondo Prestieri tutto avveniva attraverso il figlio di Gaetano Britti, Salvatore, colui che, sempre secondo i cosiddetti “pentiti“, era l’anello di congiunzione con il clan Di Lauro e il padre. Il decreto di sequestro emesso dalla sezione per l’applicazione delle misure di prevenzione del Tribunale Civile e Penale di Napoli, notificato dai finanzieri del Gico, riguarda Gaetano Britti, sua moglie e le sue due figlie.