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NAPOLI – La Direzione Investigativa Antimafia di Padova ha localizzato in Messico, dove viveva da anni con la famiglia e gestiva un’attività commerciale di ristorazione, Salvatore Longo, nato a Napoli nel 1973, e latitante dal 30 maggio 2007. Longo era ricercato poiché a suo carico pendeva una condanna a 9 anni di reclusione comminatagli dal Tribunale di Verona, che lo aveva riconosciuto colpevole dei reati di estorsione – perpetrate addirittura anche durante il periodo di latitanza all’estero – ed usura, con applicazione di tassi annui di interesse superiori al 200%, commessi, nelle province di Verona e Brescia tra il 2005 e il 2009, nei confronti di numerosi commercianti del settore abbigliamento. Le attività criminali facevano riferimento alla c.d. “alleanza di Secondigliano”, in particolare al clan camorrista “Licciardi” operante nella zona nord di Napoli ed anche nel quartiere di Scampia. Sul conto di Longo risulta, inoltre, la Misura di Prevenzione della Sorveglianza Speciale di P.S. con obbligo di soggiorno, irrogata dal Tribunale di Verona nel 2006 e mai potuta notificare.  Le indagini per il rintraccio del latitante, svolte dalla D.I.A. di Padova e coordinate dal Procuratore della Repubblica di Verona, Dott.ssa Angela Barbaglio, e dal Procuratore Aggiunto Dr. Bruno Bruni, hanno consentito negli anni di accertare che Longo: nel 2006, era entrato negli Stati Uniti attraverso il confine tra il Messico (S. Isidoro) e la California, usando il passaporto italiano e dichiarando alle Autorità di confine di abitare a San Diego; nel 2017, si era separato dalla moglie italiana e aveva costituito un nuovo nucleo familiare con una donna messicana, dalla cui unione sono nate due figlie. A fronte di tale ultima circostanza, veniva identificata la compagna del latitante e individuata l’area di riferimento dei loro interessi a Tijuana (MEX), dove viveva utilizzando documenti contraffatti con il nome di Francisco Javier Gonzales.