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Napoli – Coloro i quali, tra poco, parteciperanno al Pride, in piazza Dante, assieme alla madrina di quest’anno della manifestazione per i diritti lgbt, la cantante Arisa, la coppia glamour Paola Turci e Francesca Pascale e al deputato dem Alessandro Zan che dà il nome alla nuova proposta di legge che vuole tutelare i diritti di questa comunità, incontreranno anche i candidati sindaci Gaetano Manfredi, Antonio Bassolino, Alessandra Clemente e Sergio D’Angelo

L’en plein non ci sarà solo perchè Catello Maresca è dato fuori città. Ma tant’è. I napoletani che saranno in piazza contro l’omofobia li riconosceranno davvero i candidati? Non si fa alcun riferimento, in questo caso, ai travestimenti tipici dei Pride.

Ma a questa domanda semplice semplice. “E’ informato che tra il 15 settembre e il 15 ottobre si terranno le elezioni comunali per il nuovo sindaco della città di Napoli?”

La domanda l’ha posta tra il 23 e il 28 giugno scorso l’istituto demoscopico Lab2101 a un campione di 816 napoletani.

Ebbene, ne è scaturito che oltre il 20% (il 21,7%, 1 su 5) ancora non sa dell’appuntamento con le urne.

Di più. Alla domanda: “Lei pensa che andrà a votare?” hanno risposto “certamente sì” solo il 29,2%. “Probabilmente sì” il 31,7%. “Probabilmente no” il 39,1%. “Certamente no” il 12,2%.

Insomma: è vero che c’è ancora tutta una campagna elettorale, ma il rischio di ritrovarsi dopo l’estate con le urne mezze vuote come è capitato 5 anni fa, quando al ballottaggio che fece nascere il secondo mandato De Magistris si presentò solo il 37,9% degli aventi diritto, è altissimo.

Anche perché passano gli anni, ma i problemi che devono affrontare i napoletani sono più o meno sempre gli stessi. 

I primi 5 rilevati dalla stessa ricerca Lab 2101 per affaritaliani.it sono: la disoccupazione (41,8%), il traffico e i parcheggi (33,8%), i presidi sanitari poco adeguati (29,7%), la pulizia e la manutenzione delle strade (29,7%), lo smaltimento dei rifiuti e la raccolta differenziata (24,5%).