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Il direttore del Palazzo Reale di Napoli, Mario Epifani, incontrerà domani in piazza del Plebiscito i rappresentanti del comitato cittadino dei proprietari di cani “Qua la zampa” che hanno organizzato alle ore 11.00 una manifestazione per contestare l’applicazione del regolamento del Palazzo che vieta l’accesso ai cani nel giardino storico. Il direttore conferma la “disponibilità al dialogo e al confronto purché siano espressi i punti di vista di entrambe le parti”. “Come evidenziato più volte il Giardino Romantico non è uno spazio pubblico, ma aperto al pubblico. Un giardino storico è un luogo della cultura la cui tutela e salvaguardia è affidata al ministero e può essere regolamentato da orari e modalità di fruizione – spiega Epifani – In quanto direttore di Palazzo Reale ho il dovere di tutelare in autonomia gli spazi del percorso museale interni ed esterni, tra cui sono compresi i giardini e di attenermi al Codice dei beni culturali. Inoltre ci attribuisce questa facoltà anche il regolamento regionale del 202”.
“La dimensione dei giardini di Palazzo Reale rende, purtroppo, difficile la convivenza tra i fruitori del giardino, padroni di cani, bambini e turisti. Purtroppo nonostante l’elasticità dimostrata in questi due anni da cui è in vigore il regolamento, molti continuano a frequentare lo spazio lasciando liberi i propri animali di correre e “sgambare”, scavare buche nelle aiuole e persino a non raccogliere le deiezioni. Nello stesso tempo è da sottolineare che il personale di vigilanza non è autorizzato a comminare sanzioni a chi commette tali trasgressioni – si sottolinea in una nota – D’altronde il Palazzo Reale non può farsi carico di una carenza cittadina di spazi dedicati ai cani. Non è un caso che quasi tutti i giardini storici a Napoli, in Campania e in Italia vietino l’accesso agli animali (Villa Floridiana, Villa Pignatelli, Reggia di Caserta, Giardini del Quirinale, di Boboli ecc). “Per quello che riguarda, invece, l’accesso delle auto e la relativa sosta – sottolinea Epifani – la responsabilità è condivisa con i direttori dei vari istituti che hanno sede nel complesso monumentale e va gestita e concordata in maniera corale”.