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NAPOLI. «Embè?». Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, replica così a chi gli chiede se i marcatori con le impronte digitali entreranno in funzione al Cardarelli nonostante i sindacati non li vogliano. «I marcatori sono lì e vanno utilizzati – ironizza – possiamo discutere su quale sito usare se il pollice, l’indice, il medio o l’anulare. Il margine di reattività è su questo». Sulla questione inter- viene anche il consigliere regio- nale dell’Idv, Francesco Moxedano: «È sbagliata l’opposizione delle organizzazioni sindacali del Cardarelli per l’installazione del marcatempo digitale con la sostituzione dell’attuale badge. Sono convinto, infatti, che il direttore generale Ciro Verdoliva, abbia preso questa decisione non per attuare azioni repressive né tanto meno per offendere la serietà e la correttezza dei tanti operatori onesti che, con il proprio lavoro, permettono al nosocomio di essere funzionale e una delle eccellenze sanitarie della nostra Campania. Dunque nessuna crociata pro o contro il direttore, ma bensì una presa di coscienza verso il buon- senso da parte di tutti, per contribuire all’efficientamento della più grande struttura sanitaria del Sud Italia». E Francesco Emilio Borrelli, consigliere regionale dei Verdi, aggiunge: «La Regione e il Consiglio regionale facciano sentire la loro vicinanza al direttore generale del Cardarelli, Ciro Verdoliva, nella sua battaglia per l’introduzione dei marcatempo con le impronte digitali che andrebbero portati in tutti gli ospedali e le strutture pubbliche campane». E ancora: «Le osservazioni dei sindacati, contrari all’introduzione del nuovo sistema per il rilevamento delle presenze dei dipendenti, ci paiono davvero strumentali e non aiutano i di- pendenti onesti, la maggioranza, a scrollarsi di dosso quell’immagine negativa dovuta ai pochi che non fanno il loro dovere e truffano lo Stato non andando a lavorare, pur risultando regolarmente presenti in servizio. Al Ruggi di Salerno sono già attive le impronte digitali e hanno prodotto buoni risultati».