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Cardito (Na) – Avrebbe cercato di fermare il compagno, ma senza riuscirci la mamma del piccolo di Giuseppe che a Cardito è morto in seguito alle percosse domenica nella sua casa. Lo ha detto al Gip del Tribunale di Napoli Nord, il 24enne Tony Essobti Badre accusato di aver ucciso il bimbo. Ha detto di aver “sottovalutato la portata delle ferite” inferte al bambino, perdendo quelle due-tre ore risultate fatali. Il 24enne venditore ambulante ha raccontato della difficile convivenza con la compagna, madre di tre figli avuti da una passata relazione.”Sono pentito, volevo bene ai ragazzi come se fossero figli miei. Sono distrutto”. Ha ammesso la sua responsabilità e ha chiesto perdono per quello che ha fatto davanti al gip di Napoli. Ha raccontato il pestaggio da brividi con calci, pugni, schiaffi e con il manico di una scopa che fino ad ora negava di aver usato. Ha ammesso il movente: “Ero inferocito perché avevano distrutto la spalliera del letto che avevamo comprato con tanti sacrifici“, ha detto al gip. “Il ragazzo è in crisi, è distrutto, non riesce a capacitarsi di come possa aver fatto una cosa così grave“, dice il suo difensore, l‘avvocato Michele Coronella, che ha parlato di “momento di follia pura in cui non si è reso conto di cosa faceva. Non escludiamo la possibilità di un’istanza anche di vista psichiatrica“.