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Parla della frana di Ischia, il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, in diretta Fb, “un evento drammatico“. E sottolinea “come sempre capita in Italia quando c’è una frana, una valanga di fango, nel nostro Paese la tragedia si raddoppia, dopo la valanga di fango c’è quella della demagogia e delle chiacchiere al vento“.

L’Italia – dice – è il più grande chiacchierificio del mondo“. “Se andate e vedere i servizi tv sul dopo terremoto del 2017 a Ischia o sulle alluvioni come nelle Marche troverete quasi le stesse frasi – spiega – Ormai questa dei disastri ambientali è diventata una sorta di liturgia, un rito ormai codificato, la ricerca dello scandalo, l’intervista agli angeli del fango, chi non ha fatto cosa, i soldi non spesi. E’ una liturgia insopportabile e non c’è nessuno sforzo far capire quali sono le ragioni dei disastro, le cause dei ritardi, i problemi veri“.

Mi è capitato di vedere una intervista ad un ex sindaco di Ischia che aveva mandato 4 giorni prima un fax a tutto il mondo con cui comunicava che il territorio era fragile e che era da mettere nel conto il tramonto del sole. Non credo che l’ex sindaco avesse un filo diretto con il Padreterno. Qualcuno perché non ha chiesto all’ex sindaco se ha mai fatto abolire una casa abusiva?“. Prosegue il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, in diretta Fb che aggiunge: “Andava fatta una domanda al commissario di Governo su perché non ha varato il piano di protezione civile“.

Provate a ricostruire la scena – dice – Negli uffici del Comune arrivano centinaia di fax e segnalazioni che poi arrivano al protocollo che le invia alle direzioni competenti. Ho appreso anche io dai giornali che quel territori al di sotto della montagna era zona bianca, edificabile. La domanda che andava fatta era: e tu perchè dieci anni fa non hai fatto la classificazione del territorio e deciso quale era la zona edificabile e quale con vincolo?“.

Abbiamo non so quante centinaia di migliaia di alloggi abusivi in Italia: qualcuno è in grado di demolirli? Nessuno. Perché i sindaci non hanno demolito? Per fare una demolizione o di una palazzina ci vogliono da 200mila a 1 milione di euro, non sai neanche dove diavolo portare il materiale di risulta, ma soprattutto devi trovare i soldi, perché anche se fai l’ingiunzione al privato a demolire quello non demolisce. Quando hai centinaia di immobili devi trovare decine di milioni di euro, soldi che non ci sono“. Prosegue il governatore della Campania. C’è poi un “problema sociale“: “La famiglia abusiva il più delle volte ha bambini o persone anziane, quindi c’è il problema sociale di dove si mandano le famiglie. Poi ci sono i ricorsi al Tar e di fronte ai problemi sociali il più delle volte il Tar concede la sospensiva. Questa è l’Italia reale. Non si farà niente“.

Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, individua “tre questioni critiche” in merito alla legge di bilancio. E cioè scuola, pensioni e sanità. “Si prevede la chiusura di 700 scuole, è intollerabile – spiega in diretta Fb – e non c’entra il calo della popolazione che pure c’è. Mentre per gli ospedali tu puoi chiudere i punti nascita che fanno meno di 500 parti l’anno, le scuole non vanno mai chiuse“.

Ci sono poi le pensioni, è intollerabile che “al di sopra dei 1600 euro non debbano più recuperare il costo della vita e avere una adeguamento legato all’inflazione“. Infine la sanità, “il problema più grave“. “Sono stati stanziati 2 miliardi di euro in più che sono assolutamente insufficienti“, spiega ribadendo la sua battaglia per il riparto del fondo sanitario nazionale.

Venti miliardi di euro di fondi sviluppo e coesione sono bloccati perché non viene formalizzato il riparto. Alla Campania andrebbero 5 miliardi e mezzo. Sono mesi che il governo precedente e quello attuale non decidono. Mi permetto di domandare al presidente Meloni che cosa sta aspettando“. Ha concluso il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, nel corso della diretta Fb. “La verità è che stanno aspettando di verificare se possono rubacchiare un altro po’ di soldi al sud Italia per spalmarli sul resto di Italia – sottolinea – se si risparmiano 700 milioni sul reddito di cittadinanza – la misura di aiuto va mantenuta ma facciamo prima i controlli – questi soldi devono rimanere nel Sud non è che li spalmiamo in tutta Italia“.