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Napoli – Nella riunione presieduta da Marco Gaudini, illustrati i dettagli del progetto che prevede trenta postazioni di cassonetti interrati o seminterrati nell’area Unesco. Sono intervenuti l’assessore all’Ambiente Raffaele Del Giudice, l’amministratore unico di ASIA Francesco Iacotucci, il direttore generale della partecipata Francesco Mascolo il responsabile del settore ricerca, innovazione e sviluppo Paolo Stanganelli, Luca D’Angelo della direzione Pianificazione e gestione del territorio sito e l’assessore con delega all’igiene urbana della seconda Municipalità Roberto Marino

La riprogettazione del sistema ambientale nel perimetro del centro storico sito Unesco, ha spiegato l’assessore Del Giudice, sarà realizzata con una parte di fondi del Patto per Napoli e passerà attraverso una serie di interventi significativi che vanno dal posizionamento di contenitori per la raccolta differenziata interrati o seminterrati, l’acquisto di mezzi dedicati, in molti casi costruiti ad hoc,  l’allestimento di mini isole ecologiche in spazi di proprietà comunale, che fungeranno anche da infopoint per veicolare le notizie sul corretto conferimento dei rifiuti. Un nuovo modello, pensato per trenta luoghi dell’area Unesco, che potrà essere successivamente replicato in altre zone della città e consentirà, nelle strade interessate, di liberare le strade dalla presenza di cassonetti e campane.

L’attività messa in campo, ha spiegato l’amministratore di Asia Iacotucci, presenta una sua complessità legata, soprattutto, alla predisposizione degli atti necessari ad ottenere il via libera della Soprintendenza agli interventi. Per questo, l’azienda si è fatta carico direttamente dell’analisi archeologica preventiva alla quale seguirà, in caso di esito positivo, l’attività di scavo per il posizionamento dei nuovi cassonetti che sarà effettuata con la partecipazione di un archeologo. La scelta delle strade, ha chiarito il direttore generale Mascolo, si è basata non solo guardando all’elemento monumentale dei luoghi, ma estendendo la valutazione alla tipologia delle strade e alla possibilità di garantire il passaggio dei mezzi per il prelievo dei rifiuti. Il sistema, mutuato da altre città italiane che lo hanno già sperimentato, anche in luoghi di grande pregio monumentale e turistico, come Firenze, hanno incoraggiato la scelta, adottata in diversi comuni italiani anche in contesti privati, come i condomini di nuova costruzione.

Le caratteristiche tecniche dei nuovi sistemi di raccolta sono stati illustrati dal direttore del settore ricerca e innovazione della partecipata di igiene urbana Stanganelli: la capacità dei contenitori sarà di cinque metri cubi, lo scavo per il posizionamento avverrà ad una profondità di due metri e novanta, con un’attività che sarà realizzata d’intesa con i Rup e i direttori dei lavori degli interventi Unesco in un’ottica di ottimizzazione e risparmio di costi, evitando la duplicazione delle attività di scavo. Nelle strade interessate, scompariranno i contenitori stradali, saranno interrati quelli per la raccolta di carta, vetro e plastica e si procederà con la raccolta domiciliare per l’umido e l’indifferenziato. Un milione di euro circa il costo totale dell’intervento, mentre la tempistica, una volta superata la lunga fase preliminare necessaria per le autorizzazioni, sarà di una settimana al massimo per ogni posizionamento.

Il lavoro di individuazione dei luoghi, ha sottolineato D’Angelo della direzione Valorizzazione sito Unesco, è stato svolto in sinergia con l’ASIA nel corso degli ultimi due anni, con attività di ricognizione sul luogo per verificare l’esistenza di vincoli particolari o di spazi troppo angusti che, in alcuni casi, hanno portato all’esclusione di alcune strade.

Sulla fase preliminare è intervenuto l’assessore municipale Marino per chiarire l’aspetto relativo alla nomina di Rup e direttore lavori. Sul punto l’assessore Del Giudice ha spiegato che è stato avviato l’iter per l’individuazione delle figure tecniche, che deve nominare il Comune, destinatario dei finanziamenti, mentre procede la parte relativa alle attività che saranno poi riscontrate dalla Soprintendenza.

I consiglieri intervenuti hanno svolto una serie di osservazioni: Vernetti (Dema) ha posto una serie di domande sulla localizzazione e la tempistica degli interventi, sollecitando provvedimenti innovativi ad hoc anche per luoghi già esclusi per caratteristiche incompatibili, come piazza san Domenico Maggiore, o al di fuori di quelli già contemplati,come via Toledo. Palmieri (Napoli Popolare) per approfondire la valutazione a monte degli interventi, chiedendo se sia stata valutata la possibilità di utilizzare il sistema pneumatico in aree circoscritte del centro storico e se siano stati presi in considerazione i costi indiretti legati a possibili atti vandalici alle postazioni e alla manutenzione nel lungo periodo. Moretto (Prima Napoli) per il quale sarebbe stato più opportuno avviare gli interventi in un’area più circoscritta e con minori difficoltà operative, con costi e tempi inferiori, per poi eventualmente procedere nel centro storico.