- Pubblicità -
Tempo di lettura: 4 minuti

Napoli – Investimenti per un miliardo di euro per Napoli e provincia, il sindaco Luigi de Magistris approva il Piano Strategico della Città Metropolitana di Napoli. Stamattina l’adozione del principale documento di programmazione dell’Ente per il triennio 2020-2022. Alla Cultura come sviluppo destinati 484 milioni, 380 alle Scuole, 95 al Programma Ossigeno Bene Comune e 30 milioni a quello Città sicure.

GLI INTERVENTI – Tra gli interventi Cittadelle scolastiche, come quella di Pomigliano d’Arco, grande come 4 campi di calcio, una piazza coperta che tiene insieme sei edifici in grado di ospitare 2.500 studenti (22 milioni di euro). Strade, come la viabilità di accesso alla TAV di Afragola, le piste ciclabili a Frattaminore e Giugliano, il completamento del Grande Progetto UNESCO con il rifacimento di reticoli di strade del centro storico. Così come la riqualificazione di Corso Vittorio Emanuele e di viale Umberto Maddalena, la strada che conduce all’aeroporto di Capodichino. Parchi, come l’Akeru di Acerra, un polmone di 67mila metri quadrati di verde nel cuore di un’area densamente popolata come l’agro acerrano-nolano; come il sistema dei 19 parchi di Napoli (14 milioni), tra cui il Virgiliano, la Villa Comunale, il parco di Scampia. Recupero del tessuto urbano, come la riqualificazione del centro storico di Vico Equense, la cui giunta comunale ha recentemente approvato il progetto definitivo. E ancora: il Museo della Pasta di Gragnano, il palazzo storico che ospita il Comune di Cercola, il Molo Borbonico di Ercolano, la risistemazione del percorso archeologico-naturalistico che dal Castello di Baia accompagna al Lago Miseno e alla Toma di Agrippina a Bacoli. 

IL SINDACO – “Il piano sarà in grado – ha detto de Magistrisdi cambiare il volto dell’intera area metropolitana. Elaborare un Piano Strategico è cosa rara, o, nel caso di Napoli, mai stata fatta prima. Abbiamo cominciato a parlare di pianificazione strategica da tempo, da quando il Piano sembrava un miraggio, da quando eravamo in pochi a crederci”.
Un piano, come spiega, con al centro alcuni assi strategici per uno sviluppo sostenibile, condiviso con sindaci, mondo della scuola e dell’università, ordini professionali, categorie, associazioni, parti sociali.

Approvata la programmazione degli interventi strategici dell’area metropolitana: il Piano Triennale delle Opere Pubbliche per le opere di competenza della Città Metropolitana, per un valore sulla programmazione triennale di circa 450 milioni di euro; il Parco Progetti presentati dai Comuni, per circa 360 milioni; il piano di finanziamenti ai Comuni per iniziative culturali (5 mln), per le sale teatrali (5 mln), per la piantumazione di alberi (15 mln), per l’efficientamento della gestione dei rifiuti mediante la realizzazione o ampliamento delle isole ecologiche (8,5) e mediante l’acquisto di attrezzature per la raccolta differenziata (8,5).

RISORSE E SETTORI – In relazione agli assi, i 976 milioni del Piano Strategico Metropolitano risultano suddivisi nel modo seguente.

Alla Cultura come sviluppo sono destinati 484 milioni, articolati in 85 per il patrimonio culturale, 382 per strade e spazi pubblici e 17 milioni per la mobilità sostenibile. All’asse definito ‘Scuole presidio di legalità ed integrazione’ vanno complessivamente 380 milioni: 347 specificamente per le scuole e 33 per lo sport.

All’asse Ossigeno Bene Comune finanziamenti per 95 milioni: 4,6 per l’efficientamento energetico, 53,4 milioni per parchi ed aree verdi, 37 per gestione dei rifiuti e fognature.

Città sicure si aggiudica 30 milioni: 24 per la difesa delle coste e 6 per la Protezione Civile. Fondi anche per autostrade digitali, e-government e Piano Urbano di Mobilità Sostenibile.

IL CONSIGLIO – La delibera approvata dal sindaco dovrà passare all’esame della Conferenza Metropolitana e successivamente al Consiglio. Molti progetti sono, tuttavia, già in avanzato stato di attuazione. “Grazie ad un’intuizione del sindaco de Magistris – ha affermato il consigliere delegato al Piano Strategico, Giuseppe Tito – l’adozione condivisa dell’atto costituisce sicuramente l’opportunità per la realizzazione di un nuovo collante di democrazia, ancora più forte se si considera il grande impatto che questi interventi avranno sul territorio”.