- Pubblicità -
Tempo di lettura: 3 minuti

Napoli – Il Vomero non era “zona sua” e per questo motivo doveva andarsene immediatamente. La vittima designata, 15 anni appena, davanti a quella richiesta minatoria rimase però interdetta. Un attimo di esitazione che pagò a carissimo prezzo. In pochi istanti il branco lo accerchiò, lo picchiò a sangue e, non pago, finì addirittura per accoltellarlo. Ma da oggi il cerchio delle indagini si è definitivamente chiuso e in manette sono finiti anche gli ultimi due babybalordi della gang.

A entrare in azione sono stati gli uomini della Squadra mobile della Questura di Napoli, che all’alba di oggi hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in istituto penitenziario minorile emessa dal gip del Tribunale per i Minorenni nei confronti di due giovanissimi, che adesso dovranno rispondere dell’accusa del tentato omicidio avvenuto il 9 dicembre scorso nella centralissima via Merliani. Dalle incessanti indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale dei Minorenni, è emersa l’esistenza di una vera e propria associazione per delinquere composta da diversi minori, il cui obiettivo era di affermare la propria supremazia nel quartiere Vomero, avvalendosi di minacce e di spedizioni punitive armate, senza risparmiare aggressioni fisiche per lo più nei confronti di coetanei che affollano il quartiere soprattutto nel fine settimana nelle strade della movida. All’individuazione degli autori del gravissimo raid si è giunti grazie alla complessa e incessante attività investigativa della polizia di Stato che ha ricostruito, in dettaglio, la dinamica della feroce aggressione avvenuta in Via Merliani.

In particolare la giovane vittima, un 15enne di Secondiliano, era in compagnia di quattro coetanei, suoi amici, che in via Scarlatti, angolo via Alvino, nei pressi del locale McDonald’s, venivano avvicinati da un folto numero di giovani, che, avendo appreso che non erano della zona, decidevano di passare alle vie di fatto, accerchiando i ragazzi fino a colpirli con inaudita violenza. Tre delle cinque vittime prese di mira riuscirono a fuggire, mentre gli altri due riportarono lesioni più gravi. In particolare, uno di loro venne colpito ripetutamente al petto con un coltello a farfalla, tanto da dover essere sottoposto, con urgenza, a un delicato intervento chirurgico, con grave pericolo di vita per la giovane vittima. Il 24 marzo scorso venivano eseguiti dal commissariato Vomero i primi cinque provvedimenti restrittivi emessi dall’autorità giudiziaria, con quattro ordinanze cautelari a carico di quattro minorenni, e un fermo a carico di un maggiorenne. A seguire il 15 giugno sempre il commissariato Vomero eseguiva un’altra misura cautelare restrittiva nei confronti di un sesto soggetto, maggiorenne. Questa mattina la Squadra mobile ha aggiunto ai sei giovani, F.A., 18 anni anni compiuti ad agosto, e D.D.A., 17 anni. Dovranno rispondere del reato di tentato omicidio. Alcuni degli esponenti della banda sono inoltre imparentati con un noto clan egemone nella zona collinare della città.