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Napoli – Gaetano Manfredi, il candidato sindaco del centrosinistra e del Movimento 5 Stelle, preme per avere accanto a sé al massimo 10 liste. Fatto sta che solo nell’ambito del mondo dell’associazionismo cattolico, contato il fatto che gli uomini (e le donne) di Clemente Mastella andranno a rafforzare la lista ‘Azzurri per Napoli’ di Stani Lanzotti e Riccardo Monti, ad avere i motori accesi per prepararne di proprie già se ne contano almeno 3.

Si tratta di “Demos” di Mario Giro e Roberta Gaeta. “Centro Democratico” di Raimondo Pasquino. E di “Per Napoli” di Peppe Irace.

“Demos” prende le mosse dalla Comunità di Sant’Egidio e ha uno dei punti di forza nell’ex assessore al welfare della giunta De Magistris, Roberta Gaeta oltre che nel professor Mario Giro, che insegna all’Università per stranieri di Perugia ed è stato già viceministro degli esteri nei governi Letta, Renzi e Gentiloni.

“Centro Democratico”, invece, ruota attorno all’ex rettore dell’Università di Salerno Raimondo Pasquino e ai ‘Popolari’ di Giuseppe De Mita. In lista avrà Paolo De Luca, presidente della Municipalità del Vomero, oltre che l’avvocato Emilio Coppola, nome molto noto in città anche per aver difeso più volte degli ultra del Napoli.

La lista “Per Napoli”, invece, manderà in campo, oltre che Peppe Irace, Toni Ambrosanio, medico di base nel quartiere Barra e un passato nella “Gioventù Francescana”; la logopedista Giovanna Gaeta, fondatrice della sezione napoletana di AID, un’associazione che si interessa di dislessia, nonché molto attiva in Unitalsi, l’organizzazione che si occupa del trasporto dei malati a Lourdes; il professore di economia alla Sapienza Giulio Maggiore, presidente del Centro per il recupero dei minori Shalom; e Nicola Campanile, già sindaco di Villaricca negli anni Novanta e padre nobile del gruppo assieme a Raffaele Cananzi, già sottosegretario alla presidenza del Consiglio con Giuliano Amato e presidente nazionale dell’Azione Cattolica, e a Mario Di Costanzo, assessore nella seconda esperienza di Bassolino sindaco.

“Noi che proveniamo davvero dal mondo civico – spiega Peppe Irace – vogliamo fare l’esperienza opposta rispetto a quella che tengono a dichiarare gli altri: vogliamo fare una esperienza puramente politica. Intendendola come Papa Francesco nella sua enciclica ‘Fratelli tutti’: il civismo è accompagnare un bisognoso nell’attraversare un fiume. La politica è costruire per lui e per gli altri il ponte”.