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Napoli – Il nome di Alessandra Clemente come candidato sindaco spacca la base di deMa. Aumentano le fibrillazioni cominciate dopo la notizia, pubblicata da Anteprima24, del summit sulle prossime amministrative e tenutosi in una villa nel Cilento a cui erano presenti Clemente, alcuni suoi fedelissimi tra cui il consigliere Laura Bismuto ed il fratello del sindaco, Claudio de Magistris.

L’assessore alla Legalità e nipote del senatore Sandro Ruotolo, è la persona su cui punterebbe de Magistris per le prossime comunali. Il nome da portare sul tavolo della trattiva con PD e M5S per tentare di costruire una coalizione in vista delle elezioni del 2021. Ieri la riunione nella sede di deMa con l’intervento del sindaco che ha sottolineato con forza la necessità di fare del suo movimento politico un soggetto nazionale e di esserci alle comunali indicando un proprio nome. Ma la Clemente a quanto trapela non unisce il movimento, bensì lo divide.

Una parte di deMa, lo zoccolo duro, chiede una contrapposizione netta a De Luca e al Pd. Ancora di più dopo la partecipazione della Clemente, come riportato da Anteprima24, ad un evento elettorale a sostegno del candidato sindaco Pd-M5s di Giugliano, Nicola Pirozzi. La Clemente, invece, rispecchia un mondo che dialoga con i dem, come d’altronde anche il suo candidato alle regionali Francesco Chirico che sta nella segreteria deMa, ma è candidato in una lista a sostegno del Governatore Vincenzo De Luca. E che ieri non ha preso parte alla riunione “per altri impegni”, come ha scritto in un messaggio WhatsApp.

Una scelta, quella di Chirico, che il sindaco ha detto di non condividere perché “non ci sono i margini per stare con De Luca”, ma che di fatto però accetta. Un De Magistris due pesi e due misure, accusano alcuni militanti: ha definito “trasformisti” e “rami secchi” i consiglieri arancioni e di maggioranza candidati con De Luca, ma “comprende” Chirico che continua a stare nella segreteria deMa.

“Chirico crede nel progetto e sarà con noi alle prossime amministrative” ha detto l’ex pm che lo assolve e che evidentemente non può permettersi di perdere più pezzi soprattutto se legati alla Clemente. Quest’ultima infatti è la carta per ricucire un rapporto col PD e magari riuscire a ritagliarsi un ruolo nella trattiva per le comunali e in previsione per giocarsi la partita delle Politiche a cui de Magistris – a fine mandato – ora guarda e si aggrappa. Mentre la sua sindaca Clemente però di fatto strappa in due il movimento.