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L’ultimo Osservatorio costituito da Palazzo San Giacomo è quello su Economia e Società della Città di Napoli. Eccolo qui, nuovo di zecca. Un progetto in partnership con l’Università Federico II. Costo per il corrispettivo: 60.000 euro più Iva, per un totale di 73.200 euro. Ne annuncia l’arrivo una determina a contrarre del Dipartimento Ragioneria del Comune. L’ufficio prenota la spesa, occorrente al varo della struttura. Risorse a valere sul bilancio 2024/26. Volevate farvi mancare proprio l’Osservatorio su Economia e Società? E no.

La sua nascita, sostiene l’amministrazione, è quantomai opportuna. Si ricorda infatti la “forte sinergia” tra i percorsi di “risanamento finanziario” guidati dal Patto per Napoli e dal Piano di riequilibrio finanziario pluriennale, da una parte e, “dall’altra, l’ampissimo programma di investimenti in via di realizzazione attraverso le risorse del Pnrr e degli altri programmi comunitari, nazionali e regionali”. A questi fondi si aggiungono le risorse del bilancio comunale “che, proprio in base al Patto per Napoli – si sottolinea – , il Comune si è impegnato a valorizzare, in funzione di moltiplicatore degli investimenti”. E moltiplicando qua, moltiplicando là, si rammenta come i programmi siano basati “sulla programmazione e sulla rigorosa misurazione” dei risultati. Traguardi, viene da sé, la cui ricaduta “è importantissima sull’orizzonte temporale 2022-2026“, oltre il quale il programma di spesa Pnrr va realizzato al 100%. Insomma, il refrain non è nuovo: bisogna andare veloci, con il Recovery Fund. E quindi un bell’Osservatorio calza proprio a pennello.

La strategia mette appunto in evidenza “la correlazione tra il risanamento finanziario e lo sviluppo strutturale della città”, sintetizzata nei cicli di programmazione triennali “di volta in volta vigenti”. E la programmazione, si sa, ha la necessità “di fondarsi su un patrimonio di informazioni il più possibile aggiornate sul tessuto economico e sociale della Città”. Da qui sorge l’esigenza di “acquisire e sistematizzare i dati macroeconomici e sociali“. L’ambizioso obiettivo, garantiscono, si raggiungerà con la costituzione dell’Osservatorio di Economia e Società della Città di Napoli. Un atto previsto dal Dup 2024-2026, e approvato con delibera del consiglio comunale il 10 aprile scorso.

“L’attuazione del progetto dell’Osservatorio, che – spiega la determina – ha lo scopo di rilevare e rendere fruibili un patrimonio di dati che possano orientare i programmi e le azioni strategiche del Comune, per valorizzarne il ruolo di imprescindibile attore economico e sociale, è coerente con il ricorso alle competenze tecniche e scientifiche delle strutture universitarie presenti sul territorio campano“. La Federico II, del resto, opererà in collaborazione con altre Università. Tra i compiti del think thank di esperti: “Analisi ed elaborazione di dati nei campi della finanza locale, tessuto economico della città di Napoli, diseguaglianza, povertà, demografia, impatti economici e sociali delle politiche perseguite dal Comune a partire dal 2022“. L’Osservatorio dovrà produrre due rapporti “sulla situazione e sulla prospettiva economica e sociale della Città”. Il 2026 è dietro l’angolo. E allora, orsù, si cominci subito ad osservare.