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Napoli – “Andate a vedere se esiste una proposta di Legge a prima firma Luigi Di Maio sul condono a Ischia. Se la trovate, mi iscrivo al Pd. Pensate quanto si assurda una cosa del genere”.

Detto fatto, la proposta di legge esiste, la tessera pura. E’ stata sottoscritta da Filippo Roma delle Iene per nome e conto del ministro cinque stelle, la numero 130, alla sezione di Pomigliano d’Arco. Ma conviene fare un passo indietro per capire come si è arrivati a questa situazione. La famosa frase è stata detta due giorni dopo il terremoto che ha colpito l’isola e che ha lasciato uno strascico incredibile. Morte due donne, ferite 39 persone e ben 2600 sfollati. Il tutto in un panorama di tristezza, disperazione ma anche illegalità. Eh sì, perché, tra le tante case colpite, ce n’erano di abusive, di altre fatte con cemento impoverito e abitazioni che non rispettavano le leggi antisismiche.

E allora bisognava correre ai ripari. L’idea è stata quella di inserire la sanatoria sugli abusi su Ischia e sul centro Italia nel decreto Genova. E dopo le firme dei presidenti Mattarella e Conte e del ministro Toninelli, c’è anche quella di Di Maio. Tanto è bastato per portargli la tessera. Prima un passaggio con Stefano Cifani, presidente di Legambiente.

Il decreto prevede sei mesi di tempo per valutare le pratiche di condono delle case abusive realizzate sull’isola e che sono state danneggiate o che sono crollate per il terremoto del 2017”. E aggiunge: “Le case condonate saranno realizzate interamente con i soldi pubblici e le pratiche di condono saranno valutate in base alla legge del 1985, quella del condono del governo Craxi, che sanava case che erano state realizzate anche in zone a rischio idrogeologico e a rischio sismico”.

Quello che, rispetto ai precedenti due, del 1994 e del 2003 firmati dai governi Berlusconi che escludevano le case costruite in luoghi a rischio, è stato definito come il più permissivo. Alla presentazione della tessera, ovviamente, Di Maio, seppur col sorriso, si è difeso.

Stiamo parlando di case terremotate e non di tutte le abitazioni e poi la norma, che dobbiamo completare, dice serve l’autorizzazione della soprintendenza e della commissione competente. E’ nostra intenzione costruire con norme antisismiche e non in zone a rischio idrogeologico. Tu (riferito a Filippo Roma, ndr) ci sei andato a Ischia? Hai parlato con questa gente?”

Un interrogativo che, purtroppo per il ministro, ha una risposta. L’inviato delle Iene ci è andato sull’isola e la soddisfazione era veramente grande. E restano nelle mente le parole di uno in particolare.

Se è vero questo condono siamo contenti, ma non si può parlare di evitare le zone a rischio perché significherebbe non ricostruire sul 90% del territorio”.

Un’amara realtà, come amaro è stato il rifiuto di Di Maio: la tessera non è stata accettata.

foto tratta dalla pagina ufficiale de Le Iene