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Napoli – Si spacca l’opposizione in Consiglio comunale e Forza Italia si divide in due. Il capogruppo azzurro, Stanislao Lanzotti chiede il numero legale poi insieme a Fdi, Lega, Pd, M5s e La Città esce dall’aula. Ma a mantenere la stampella al sindaco di Napoli, Luigi de Magistris restano tra i banchi dell’opposizione il consigliere comunale forzista Salvatore Guangi, Domenico Palmieri (Napoli Popolare) e Anna Ulleto (Gruppo misto). “Abbiamo dimostrato così una volta per tutte che esiste una maggioranza di cui fanno parte anche uomini che dovrebbero stare invece dall’altra parte della barricata”  tuona Vincenzo Moretto consigliere della Lega mentre con i colleghi applaude con sarcasmo chi ‘ha tradito’.

Nella Sala Baroni del Consiglio comunale emerge però anche un altro aspetto che riguarda il partito di Berlusconi. Guangi, è uomo vicino a Mara Carfagna, la deputata e consigliere comunale di Fi che alcuni rumors darebbero insieme ai suoi fedelissimi pronta ad approdare verso nuovi lidi. Guangi starebbe intanto già lavorando all’addio per piazzarsi magari in una lista civica alle prossime comunali e avere così più possibilità di essere eletto. Decisione già nell’aria dopo la disfatta alle suppletive, quando candidato senatore per il centrodestra accusò il partito di non averlo sostenuto realmente. E che ora dopo il pessimo risultato di Fi a Napoli e in Campania sembra prossima ad essere presa.

“Il gruppo di Forza Italia al Comune di Napoli è all’opposizione del sindaco de Magistris – rimarca il coordinatore di Napoli, Stanislao Lanzotti -. La posizione del collega Guangi è stata assunta a titolo personale e fonda le sue basi sul convincimento di voler concludere la consiliatura per limitare al massimo i danni di un decennio di cattiva amministrazione”.

“Forza Italia – aggiunge – ribadisce con forza che voterà contro il Bilancio e che non favorirà in alcun modo il raggiungimento del numero legale nella relativa seduta d’aula. Quanto alle opposizioni di sinistra suggerirei di evitare facili moralismi visto che non più tardi di tre mesi fa si sono rifiutati di firmare la mia mozione di sfiducia al sindaco”.