- Pubblicità -
Tempo di lettura: 3 minuti

Pino Taglialatela, ex portiere del Napoli, si racconta ai microfoni di Starcasinò Sport ripercorrendo le principali tappe della sua avventura con la maglia azzurra. 17.940 minuti, 203 presenze, 63 clean sheet: Taglialatela è uno dei giocatori della storia partenopea che più ha amato giocare per la squadra e indossare la maglia azzurra.

Il portiere nativo di Ischia si è raccontato a StarCasinò Sport, sponsor istituzionale della SSC Napoli, per ripercorrere le tappe della sua intensa esperienza napoletana, che lo ha reso un idolo dei tifosi.

Da Ischia al San Paolo

Ischitano di nascita e tifoso del Napoli fin da bambino, Pino ha ricordato la prima volta allo stadio San Paolo, ora Stadio Maradona: “Il mio primo giorno a Napoli è stato nel 1978, quando sono andato allo stadio con mio padre: è stata la prima partita che ho visto, c’erano circa 80.000 persone. Avevo 10 anni e parlando con mio padre dissi: ‘Papà io voglio giocare al San Paolo, anche solo un minuto”.

Il suo amore per la squadra andava oltre le cose puramente materiali, come soldi o trofei, come ha raccontato: “Quando andavo a rinnovare i contratti, io li firmavo in bianco, mettendo solo gli anni: 5. Ogni due anni mi chiamava la dirigenza, io scrivevo 5 anni e me ne andavo. Non badavo alla cifra”.

“L’amore della gente, il trofeo più importante”

Per diverse cose è stato molto apprezzato dalla gente, che a distanza di anni non ha dimenticato l’amore di Pino per la squadra: ci sono stati momenti in cui poteva prendere decisioni diverse per la sua carriera, come confermato: “Tra il ‘94 e il ‘96 ho avuto richieste importanti da Inter, Milan e Roma però ho sempre preferito rimanere a Napoli: per me giocare qui era tutto, era come la nazionale. Ma riconosco che questo è stato sicuramente un limite. Però il fatto che ancora oggi a distanza di tanti anni quando vado a Napoli i tifosi e le persone normali mi fermano per strada è come vincere mille scudetti, mille trofei”.

Un portiere para-rigori

Dopo diversi anni di gavetta e prestiti nelle serie minori, all’inizio degli anni ’90 inizia a difendere i pali della porta del Napoli come portiere titolare della squadra allenata da Marcello Lippi. Si è contraddistinto per la sua abilità nel parare i rigori, storico quello intercettato a Roberto Baggio in una partita al Meazza. Riguardo questa particolare abilità, ha sottolineato: “Non sono riuscito a fare il record di presenze, ma ho quello dei rigori parati: 12 su 26. È un piccolo orgoglio che tengo nel mio cuore”.

Il suo amore per il Napoli era speciale, unico e grande: “La maglia del Napoli è bellissima: c’è il colore del mare e del cielo. Che cosa volete di più? Credo che non ci sia colore più bello. Sono appassionato di maglie ma questa credo sia la più bella”.

VIDEO