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Castellammare di Stabia (Na) –  La paura per il Coronavirus che sta tenendo sulle spine il paese intero ha preso una brutta piega anche in termini di razzismo verso i cittadini asiatici e non. La denuncia arriva da un direttore d’albergo di Castellammare di Stabia che racconta la triste vicenda. L’uomo sposato con una donna filippina ha visto i propri figli, nati e cresciuti nel napoletano, presi di mira in più occasioni di normale quotidianità solo perché aventi gli occhi a mandorla.

Sono un direttore d’albergo di Castellammare di Stabia – racconta il papà – mia moglie ha origini filippine e i miei due figli, una ragazza di 17 ed un ragazzo di 13, entrambi Stabiesi Doc, hanno i tratti del viso orientali. Ebbene, a causa dell’ignoranza che purtroppo la fa da padrone, sono ormai bersaglio di atti razziali per causa del coronavirus”.

Mio figlio pratica sport a Sorrento – continua l’uomo – ed è capitato che nella Circumvesuviana sia stato preso di mira da alcuni ragazzini che gli hanno strillato “Hai il virus, scendi”.

Gli atti di bullismo con sfondo prettamente razziale non si sono però fermati ai binari della Circumvesuviana. I due giovanissimi anche per le strade della loro città si sono così più volte sentiti chiamare in maniera scherzosa “infetti” dai loro coetanei.

Sulla questione è intervenuto duramente anche il consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli.  “Dobbiamo dire tutti NO alla caccia all’untore – racconta Borrelli sui social – e dobbiamo farlo con estrema forza e determinazione. Dobbiamo lanciare una controffensiva culturale senza dare spazio ai peggiori istinti razzisti, mascherandoli con l’emergenza Coronavirus. La situazione inizia a degenerare come testimoniato da un’altra denuncia pubblicata sulla pagina FB “Storie Circumvesuviane” che racconta di un gruppo di minorenni che ha insultato, alla stazione Circum di Meta, un signore di origine asiatiche e una ragazza intervenuta per difenderlo”.