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Napoli – La “cura Ascierto” funziona, non su tutti i pazienti colpiti da Covid 19, ma su molti sì. E’ quanto emerge da uno studio condotto da Paolo Ascierto e da Vincenzo Montesarchio, oncologo del Pascale il primo, dell’Ospedale dei Colli il secondo. “Il nostro studio, il Tocivid-19 è stato uno studio positivo – ha dichiarato Ascierto oncologo e ricercatore che dirige l’unità di Melanoma, Immunoterapia oncologica e Terapie innovative del Pascale di Napoli in un’intervista rilasciata a ‘Il Riformista’ – . Infatti, era stato disegnato per verificare se il farmaco inducesse una riduzione della mortalità ad un mese di almeno il 10% ed il risultato è stato una riduzione di mortalità, nei pazienti trattati con il Tocilizumab, del 12,6%. Tuttavia, sono emersi altri dati dallo studio di fase III recentemente ufficializzati, il CoVacta. In questo studio il tocilizumab, che è stato confrontato con il placebo, non ha dimostrato un vantaggio statisticamente significativo nel ridurre la mortalità ad un mese. Ciò nonostante, lo studio riporta anche che il tempo di dimissione nei pazienti trattati con Tocilizumab risulta essere inferiore, ovvero i pazienti recuperano prima”.

Poi sul vaccino spiega: “Non abbiamo ancora dati a sufficienza per valutare la reale efficacia di questi vaccini. Negli Stati Uniti dovrebbe arrivare entro la fine dell’anno. In Russia invece è stato reso noto che è già arrivata l’approvazione da parte dell’autorità sanitaria. Ma il vaccino voluto fortemente da Putin non sembra aver completato i test di efficacia e sicurezza, indispensabili prima della commercializzazione, così come esposto in un articolo uscito sulla rivista “Nature” in cui si parla addirittura di “indignazione” riguardo la sua sicurezza”. Il vaccino in Italia: “Dal 24 agosto allo Spallanzani inizierà la sperimentazione sui volontari. Questa sperimentazione necessita di varie fasi: i volontari (la prima fase), che porterà alla valutazione della sicurezza sulla base dell’età del volontario e del dosaggio (verranno infatti somministrati tre diversi dosaggi di vaccini). Poi si passerà ad una fase 2 che valuterà l’efficacia del farmaco su un numero maggiore di volontari. Questa seconda fase, se i dati saranno positivi, potrebbe iniziare già nel prossimo autunno. Solo dopo queste prime due fasi si potrà cominciare lo studio vero e proprio (previsto dalla fase 3) che verificherà la reale efficacia del vaccino nel prevenire l’infezione. Ognuna di queste fasi richiede alcuni mesi di tempo. Solo al termine di tutte e tre le fasi, se il vaccino si dimostrerà efficace, si potrà metterlo in produzione”.