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Napoli – A Napoli i turni delle Volanti e dell’Ufficio prevenzione generale non sono per nulla cambiati con l’emergenza coronavirus. Le pattuglie su strada continuano gli stessi giri nei quartieri del centro città, della zona periferica, dei vicoli del Sanità e dei Quartieri Spagnoli. “Due per ogni auto, impossibile rispettare le distanze minime di sicurezza. È il nostro lavoro ma vorremmo essere tutelati”. Non possono rilasciare dichiarazioni mettendoci la faccia ma gli agenti di polizia a Napoli, come nel resto d’Italia, sono molto preoccupati perché per loro non sono state previste adeguati sostegni. “Le mascherine e i guanti? Come sono arrivati così sono finiti. Allora ci barcameniamo tra amici e conoscenti per recuperare qualcosa”. E allora in pattuglia si fa a turno: uno indossa mascherine e guanti e l’altro no. Uno scende per i controlli e l’altro collega invece e a distanza. “Ma il rischio è continuo. Anche perché non possiamo mai sapere se chi fermiamo è positivo al coronavirus o no”. E anche nel corso dei controlli le distanze tra chi viene fermato e gli agenti si riduce al massimo: “Quando ci danno i documenti per redigere il verbale parliamo di centimetri di distanza e nessuno ha le protezioni adeguate”. Per fortuna a Napoli i reati sono drasticamente calati: rapine e scippi pari a zero, spaccio molto raro, aumentano invece gli scassi nei negozi chiusi. “Ma in alcuni quartieri, specialmente in periferia, in molti sono per strada senza reali motivi. Non possiamo fermare tutti”. I sindaci al momento mantengono un tono basso e quasi tutti hanno scelto di non esporsi mediaticamente con dichiarazioni dure per mantenere equilibrio e non diffondere il panico. La sezione napoletana del Sindacato di Polizia Upl Sicurezza, attraverso il suo segretario generale Roberto Massimo, ha inviato nelle scorse ore una lettera indirizzata al presidente della regione Campania Vincenzo De Luca per chiedere al Governatore “di accertarsi che chi garantisce ogni giorno con il rischio della propria vita l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, sia scientificamente escluso che possa essere un soggetto infetto, anche asintomatico, predisponendo un tampone preventivo per la sicurezza degli uomini e delle donne in servizio”. “I poliziotti – si legge nella lettera –  anche se hanno avuto contatti con soggetti risultati positivi al Coronavirus, in assenza di sintomatologia specifica, non vengono posti in quarantena e continuiamo a lavorare al servizio della collettività. Per questo Le chiediamo di far eseguire, il prima possibile, i tamponi sui poliziotti impegnati sul nostro territorio, poiché non vorremmo essere noi stessi, senza saperlo, a costituire un veicolo di contagio”.