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Napoli – Più che un cruccio, una vera e propria ossessione. Il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, torna a commentare il rischio dissesto per le casse del Municipio e nel mirino finiscono ancora una volta la recente bocciatura inflitta dalle Sezioni riunite della Corte dei Conti e il governo centrale. L’ex pm, infatti, parla senza mezzi termini di «gioco delle tre carte» sulla pelle dei napoletani e di «macigno in grado di produrre una macelleria sociale diffusa e profonda». Un durissimo atto d’accusa che arriva a pochi giorni di distanza dall’incontro – fissato per giovedì – tra il primo cittadino e il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni. Oggetto del contendere, neanche a dirlo, sarà proprio l’ormai famigerato maxi-debito maturato dal consorzio Cr8 nell’ambito della ricostruzione post-terremoto.
De Magistris, come ormai di consueto, affida a un post pubblicato su Facebook la propria riflessione: «Sono troppo indignato in questi giorni – è l’incipit dell’ex pm – Non riesco a trovare pace per questa ulteriore ingiustizia che si è abbattuta come una pietra istituzionale sulla nostra Città. Ho ereditato sette anni fa una città sostanzialmente in dissesto: senza soldi, sommersa da debiti, invasa dai rifiuti, profondamente depressa, travolta dalla questione morale e dall’intreccio tra affari, politica e camorra. Ci siamo caricati una croce quasi impossibile da sopportare». Dopo un interminabile intermezzo, il sindaco va quindi al nocciolo della questione: «Il Governo si è impegnato per giovedì, dopo mesi e mesi di incontri, scontri e lotte a intervenire affinché si possa definire la questione del debito e del pignoramento. Vediamo se è la volta buona. Ma non finisce qui perché nel frattempo la Corte dei Conti, per questi debiti che non ci appartengono per nulla e che correttamente abbiamo gestito nel redarre il bilancio in contestazione, ci applica, con un provvedimento infondato e ingiusto, la sanzione. Avremo, quindi, un taglio dei trasferimenti pari alle somme che lo Stato non ha pagato per i due debiti. Quindi dobbiamo pagare noi allo Stato la somma che lo Stato non ha pagato. È il gioco delle tre carte sulla pelle dei cittadini napoletani. Poi ci saranno anche altre sanzioni, tutte da applicarsi nel 2019: divieto di fare investimenti, divieto di assumere ed altro ancora. Come a dire che i ladri rimangono impuniti e le guardie pagano. Un mondo alla rovescia. Una ingiustizia enorme e violenta». De Magistris si congeda mettendo quindi due obiettivi in agenda: «Eliminazione immediata del pignoramento perché siamo rimasti senza acqua, pane e ossigeno» e «una legge sul debito storico, illegittimo e odioso nei confronti della popolazione. Non possiamo pagare sanzioni incostituzionali ed ingiuste. Ci vuole una legge, subito. Parte, quindi, una mobilitazione senza precedenti con azioni che stiamo preparando affinché il prossimo Parlamento intervenga immediatamente a sanare una ferita che rischia di costare sangue sociale a cittadini incolpevoli».