Napoli – Decine di pacchi con quanto serve per accudire bimbi disabili, centinaia di messaggi di complimenti e di ringraziamento dall’Italia e anche dall’estero, qualche sostegno in denaro, giocattoli vari e persino un medico specialista disposto ad intervenire con un’operazione. E’ tanta la solidarietà sviluppatasi attorno ad Elsa, la bimba di nove anni da qualche giorno ospite presso l’associazione napoletana “La Casa di Matteo” dopo un’intera vita passata in una famiglia in cui era un fantasma: trascurata dai genitori e alimentata saltuariamente dai fratelli con latte e biscotti, mai assistita nonostante i segni di fratture scomposte a braccia e gambe, forse frutto di violenze, e con la spina dorsale deformata perché probabilmente non ha mai dormito in un letto vero e proprio. Non ancora una vera e propria gara di solidarietà, ma poco ci manca.
“Negli ultimi giorni – spiega all’ANSA Marco Caramanna, presidente dell’associazione ‘La Casa di Matteo’ – sono arrivati una sessantina di pacchi con articoli sanitari, guanti, traversine, detersivi. Abbiamo infatti su Amazon una lista con ciò che ci serve, e negli ultimi giorni siamo stati subissati di oggetti, anche giochini. Tanti privati ci hanno scritto per ringraziarci per ciò che abbiamo fatto per Elsa, per dirci di andare avanti, qualcuno si è proposto come volontario per la nostra associazione; sono arrivati messaggi anche dal Belgio, visto che una tv belga ha fatto un servizio su Elsa, e dall’Olanda. Un medico di un importante ospedale bolognese ci ha contattato e si è messo a disposizione per fare accertamenti ed eventualmente operare Elsa. Qualcuno – aggiunge Caramanna – ci ha inviato del danaro, e sui canali social siamo passati in poco da 14mila a 22mila followers. C’è insomma tanta attenzione su Elsa, ma il nostro pensiero è che lei possa essere una ragazza normale. Più passano i giorni e più interagisce; le piacciono molto i giochi con luci e suoni, mangia e ci guarda, penso ormai si fidi di noi. E questa è la cosa più soddisfacente”.