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Napoli – E’ stato un vero e proprio Vincenzo De Luca show quello di stasera alla Festa nazionale dell’Unità che il Pd ha organizzato a Bologna. Tant’è che a un certo punto anche chi lo intervistava, Lucia Annunziata, ha dovuto allargare le braccia e specificare che le critiche veementi (per usare un eufemismo) con il quale il Governatore della Campania ha attaccato il gruppo dirigente dem non erano in nessun caso riconducibili anche al suo pensiero.

E comunque: De Luca ha rivelato senza tanti fronzoli i suoi progetti politici: candidarsi per il terzo mandato alla guida della Campania, nel 2025, quando avrà 76 anni. Ma, prima ancora, fare ciò che finora, nella sua lunga carriera politica, non gli è riuscito: il gran salto a livello nazionale. Nello specifico, correre per la segreteria del Pd.

Non lo escludo – ha risposto alla domanda diretta della Annunziata Io credo che dopo le amministrative bisognerà pur fare un congresso…“.

A dirla tutta, la voglia matta di andare a dama a Roma, De Luca l’aveva già confidata lo scorso marzo a qualcuno dei suoi e a un altro Governatore sui generis: quello della Puglia Michele Emiliano. All’epoca, erano in corso le trattative per far candidare Gaetano Manfredi sindaco a Napoli per il centrosinistra; la presa della segreteria di Enrico Letta era avvenuta da poco e l’ultimo affronto che gridava vendetta era stato il non sostegno del partito alla nomination del figlio Piero come sottosegretario del Governo Draghi.

Sta di fatto che ora, la campagna d’autunno è già bell’e delineata.

Con queste idee: De Luca, nell’ambito della polemica sui licenziamenti tra il presidente di Confindustria Carlo Bonomi e il ministro del lavoro, il dem Andrea Orlando, si è schierato, tanto per iniziare, con il primo.

Sul dl Zan, un’altra bandiera della segreteria Letta, ha dichiarato: “Io non l’avrei votato così com’era. Infatti, è naufragato quando con poche correzioni sarebbero bastate 48 ore per blindarlo in Parlamento“.

E ancora: De Luca si è schierato anche contro la tassa di successione e quella per i ricchi al fine di dare 10.000 euro ai neodiciottenni, altra proposta portante della segreteria Letta nel nome dell’equità sociale e generazionale.

Sul rapporto con i 5 Stelle, infine. “I grillini rimangono in un’ambito di grande ambiguità“, ha lamentato De Luca quando la Annunziata l’ha spronato sulle prossime elezioni amministrative. “A Napoli siamo alleati, ma negli altri tre capoluoghi della Campania al voto continuano a fare demagogia. Quindi, io dico no a un’alleanza strutturale con loro se questa significa che continuano a fare i loro comodi“.

Insomma: il De Luca della Festa dell’Unità di Bologna si è mostrato più carico che mai. Tant’è che ha lanciato la sfida a livello nazionale con quest’ultimo appello: “Sebbene malandata, abbiamo solo questa casa: il Pd. Io lo vorrei profondamente rinnovato: un partito fatto di militanti, non di anime morte“.