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Napoli – Alle agenzie ha dettato queste parole: “Ritengo che Alessandra in questo momento sia la migliore candidatura”.

Ai più attenti non è sfuggito “in questo momento”. Perchè chi conosce De Magistris sa che, soprattutto in determinati frangenti, non pronuncia parole a caso.

E così è stato anche oggi, subito dopo la conferenza stampa con la quale ha presentato alla città la nuova assessora Donatella Chiodo, resasi indispensabile dopo l’addio (al veleno) di Eleonora De Majo.

Ma davvero De Magistris pensa ancoa che quella di Alessandra Clemente sia la migliore soluzione per una candidatura alla sua successione?

Probabilmente, lo presumeva a ottobre. Quando l’ha lanciata nella speranza di prendere tutti in contropiede. Ma ora, già molta acqua è passata sotto i ponti, compreso il rinvio delle elezioni al prossimo autunno. E De Magistris ha già fatto capire più volte, anche pubblicamente, che è disposto a sacrificarla.

L’ha fatto capire anche stamattina, in realtà. Con altre parole. Ma anche con i fatti. Già, perchè nella “movimentazione” di deleghe, come l’ha chiamata, ha depotenziato proprio Alessandra Clemente.

Il compito del “pronto intervento urbano”, l’ha scorporato da “infrastrutture e strade”, delega appartenente alla Clemente, per affidarla all’assessore alla mobilità Marco Gaudini.

Operazione, che il sindaco ha commentato con queste parole: “Marco è uno che sta per strada”. Nel senso: lui sì che sta seguendo i problemi della città.

Troppo poco per pensare a una automatica bocciatura della Clemente? Beh. Alle agenzie, De Magistris ha dettato anche quest’altre parole: “Oggi, la città non ha bisogno di una campagna elettorale ma di mesi di lavoro. Per questo, ho chiesto alla mia squadra che bisogna concentrarsi”.

Sono parole che più o meno hanno ricalcato la polemica con cui la De Majo ha sbattuto la porta in polemica in primis proprio con Alessandra Clemente: “Il Comune – ebbe modo di dire l’ex assessora – è diventato un comitato elettorale”.

Ma se tutto ciò non bastasse: da Roma arrivano segnali inequivocabili. De Magistris, infatti, ha mandato in avanscoperta dei suoi uomini a discutere con i parlamentari pentastellati più vicini a Fico. La missione è chiarissima: stringere un patto direttamente col presidente della Camera che per lui avrebbe il senso di un ponte per farlo uscire dall’isolamento in cui si è cacciato e farlo rientrare a tutti gli effetti nel centrosinistra.

Non ha altre strade. Il primo sondaggio che è circolato già un mese fa è impietoso: il sindaco, per far sopravvivere politicamente l’esperienza arancione, deve sedere al tavolo promosso da Pd, Movimento 5 Stelle e Leu che dovrebbe cementificarsi proprio con Fico candidato sindaco.

E solo con un patto diretto col candidato in pectore di quella coalizione (deluchiani permettendo) bypasserebbe la pregiudiziale che quel tavolo ha posto nei suoi riguardi. Magari, a quel punto, il nome di Alessandra Clemente sarebbe solo il primo di una lista arancione a sostegno del candidato sindaco Roberto Fico. E’ questa la contropartita che il sindaco è pronto ad offrire al presidente della Camera. Incrociando le dita.