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Napoli – Delayer, installazione coreografica di e con Valeria Apicella, danzatrice napoletana con una straordinaria carriera internazionale, è lo spettacolo che inaugura in prima assoluta al teatro Nuovo di Napoli il 3 dicembre, con replica il giorno successivo, la terza e ultima tranche del Campania Teatro Festival diretto da Ruggero Cappuccio e finanziato dalla Regione Campania.

Tutto nasce nel luglio 2020, quando «una notte – racconta l’artista – nel silenzio, nel vuoto del lockdown, ho iniziato a cercare attraverso i dispositivi social, “dentro” queste finestre virtuali, come tanti di noi, me stessa. Di fronte a un grande schermo dove si proiettavano queste finestre mi sono imbattuta in una doppia porta immaginaria, e da lì una spirale che non faceva che riprendere il mio movimento in un circuito chiuso e pur infinitamente aperto. Lo stato di presenza modificato si addiziona a sé stesso. Casualmente, nel tempo della ripetizione, si rivela altro. Delayer è un dispositivo che crea un ritardo nella trasmissione di un segnale in un circuito.»

Lo spettacolo indaga lo spazio immaginifico tra un corpo in presenza e le sue proiezioni, ponendo l’attenzione sul ritardo che si apre tra questi mondi, e ne potenzia la poetica, istante dopo istante. Il tempo si frammenta, le emozioni si sdoppiano come in un playback. Si disegna così un ritratto di donna dove la figura corporea è guida e chiave per l’esperienza in costante trasformazione. Il ge-sto, nel suo divenire eco, si fa altro, così come una pietra lanciata in un lago diventa emblema dell’espansione all’infinito della causa. Quanto piccolo è il nostro gesto presente eppur se osservato nel tempo, esso prende delle forme e inizia a danzare, modificando la realtà dell’istante. Il lavoro nasce dal desiderio di scegliere i gesti come giganti fenomeni in grado di cambiare e fare l’individuo e il mondo. De-layer: togliere gli strati. Rivelare un’immagine nascosta infinitamente più grande o più piccola del corpo stesso.