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Le dimissioni dell’assessora alla cultura Eleonora De Majo rischiano di avere l’effetto del colpo di grazia per l’amministrazione De Magistris. Ormai, a Palazzo San Giacomo è un’ipotesi che circola con sempre maggiore insistenza, infatti, quella secondo la quale sarebbe meglio staccarle la spina subito, senza aspettare le elezioni del prossimo autunno.

Se la De Majo ha sbattuto la porta solo ieri, infatti, lo stesso sindaco De Magistris, già da settimane, è più presente in Calabria dove si è candidato a Governatore che in città. E il ragionamento che anima chi vuole la fine immediata dell’amministrazione, quindi, è presto detto: “Meglio un commissario che traghetti la città a tempo pieno da qui alle elezioni di ottobre che un sindaco a distanza”.

Anche il Pd di Marco Sarracino starebbe concretamente valutando questa ipotesi che prevede le dimissioni contemporanee della metà più uno dei consiglieri comunali. Con il bilancio già in cassaforte ma con una maggioranza da tempo inesistente nell’assise di via Verdi, ci sarebbe sostanzialmente campo libero per questa operazione.

Tutto sommato, lo dimostra anche la tempistica e il tono della replica di De Magistris alle dimissioni della De Majo: “Non mi pento di aver nominato Eleonora assessore, rifarei la stessa cosa“, dice il sindaco, “ma tra i giovani a cui ho dato fiducia c’è chi ha colto e ha saputo ben utilizzare questa opportunità crescendo in termini di responsabilità, di maturità e di senso istituzionale” e chi, invece, si caratterizza “per intemperanze e assenza di gratitudine. Noi guardiamo al futuro“, fa spallucce De Magistris. Vale a dire: con o senza la De Majo, ormai, la strada arancione è tracciata: sostenere la candidatura di Alessandra Clemente a sindaco di Napoli e la sua a Governatore della Calabria. Tutto il resto è passato in second’ordine.