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NAPOLI – Liberi di uccidere, di sgozzare, di rapinare e fare male. La svolta sulle indagini del ferimento del 17enne di via Foria sono a dir poco choc. Ieri sono stati fermati quattro ragazzini o meglio quattro bambini. Due hanno dodici anni, uno tredici e un altro quattordici. Sono stati riconosciuti, tranne il 14enne, come i rapinatori e gli aggressori del 17enne che quasi moriva trafitto da una coltellata alla gola ed è ricoverato in ospedale con 40 punti di sutura. Non imputabili quindi sono stati rilasciati e affidati alle famiglie. Nessuno pagherà per quel che è stato fatto due pomeriggi fa in via Foria. Una storia orribile e drammatica. I quattro non pagheranno mai per quel che hanno fatto e sono indagati per tentato omicidio. Ma si mobilita il mondo dell’associazionismo. Il presidente della Terza Municipalità di Napoli, Ivo Poggiani, lancia un appello alla «mobilitazione contro la violenza e la camorra». «D’accordo con la famiglia e la scuola – spiega Poggiani – venerdì mattina ci sarà una manifestazione che si concluderà sul luogo dell’accoltellamento». Secondo Poggiani «ci sono storie che ci impongono di non rimanere in silenzio. È il caso di Arturo, il ragazzino di 17 anni accoltellato circa 20 volte a Via Foria, pochi giorni fa, mentre tornava a casa. Venti volte. Una storia orribile, che diventa ancora più agghiacciante se si aggiunge che gli autori di quest’agguato sembrerebbe siano ragazzini piccolissimi, per i quali la vita come la morte deve essere diventata già una cosa da nulla, uno scherzo, qualcosa con cui poter giocare. Ma proprio quando la paura e l’incapacità di comprendere come si possa, nella nostra società, arrivare a tanto sembrano paralizzarci, abbiamo il dovere di agire». La manifestazione partirà venerdì 22 alle ore 10 da piazza Miracoli e si muoverà in corteo fino alla Caserma Garibaldi a Via Foria, luogo nel quale è avvenuto il ferimento.