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Napoli – Carabinieri del Ros e del Comando provinciale hanno sgominato a Napoli un’associazione a delinquere composta da afgani, pakistani e italiani che dietro compenso faceva avere documenti falsi per permessi di soggiorno in Italia – e quindi per l’area Schengen – a pakistani, indiani, tunisini, marocchini, afghani, ucraini e russi, oltre che a extracomunitari delle ‘aree di crisi’ a rischio terroristico. Notificati a vario titolo un arresto in carcere, due ai domiciliari e 11 obblighi di dimora per associazione a delinquere finalizzata a favorire l’immigrazione clandestina, falso ideologico e materiale. Sequestrato un internet point.

Carta d’identità a 5-10 euro

Cinque-dieci euro per il rilascio della carta d’identità; due euro per verificare lo stato di residenza al terminale; 30-80 euro per sbloccare il cambio di residenza e 50-60 euro per l’inserimento (o la cancellazione) di un cittadino: insieme ad alcuni imprenditori (che stampavano, tra l’altro, anche buste paga false) figura anche un dipendente del Comune di Napoli, all’epoca dei fatti in servizio negli uffici della IV Municipalità, tra le persone indagate nell’ambito delle indagini del Ros che hanno consentito di sgominare una banda la quale, dietro compenso, produceva e consegnava documenti falsi ad extracomunitari che volevano ottenere il soggiorno in Italia, quindi valido anche nei Paesi Schengen. Il dipendente comunale – che era addetto al rilascio e al rinnovo delle carte d’identità, all’emissione dei certificati di residenza o di presa in carico dei trasferimenti di residenza e alle variazioni degli stati di famiglia – aveva stilato un tariffario per le sue prestazioni illecite. Sono un centinaio gli episodi finiti sotto la lente di ingrandimento degli investigatori, tutti riconducibili a persone extracomunitarie senza i requisiti per il conseguimento del permesso di soggiorno, che si rivolgevano all’organizzazione per avere la possibilità di approdare e restare nell’area Schengen. 

Indagati 2 poliziotti e un agente

Figurano anche tre appartenenti alle forze dell’ordine tra le 36 persone finite sotto indagine nell’ambito dell’inchiesta del Ros e della Procura di Napoli (sostituti procuratori Maurizio De Marco e Anna Frasca, procuratore aggiunto Rosa Volpe) su una presunta associazione a delinquere che a Napoli favoriva l’immigrazione clandestina producendo documenti falsi per il conseguimento dei permessi di soggiorno. Complessivamente sono state notificate oggi dai carabinieri del Ros e del Comando provinciale 14 misure cautelari. Nel registro degli indagati è stato iscritto un agente della polizia municipale il quale, secondo i pm, faceva in modo che le verifiche anagrafiche presso le residenze degli stranieri andassero a buon fine. Indagati anche due agenti della Polizia di Stato: un assistente capo, che prestava servizio presso l’ufficio immigrazione della Questura di Napoli, il quale, per gli inquirenti, agevolava l’emissione e il rinnovo dei permessi di soggiorno, anticipava le date di rilascio e, addirittura, anche se in ferie accompagnava i “clienti” dell’associazione negli uffici per fargli saltare la fila. L’assistente capo era in stretto contatto con i capi dell’organizzazione. Anche l’altro poliziotto era impiegato nello stesso ufficio: teneva informato uno dei componenti l’organizzazione circa lo stato delle pratiche, anche quelle dei richiedenti asilo politico. Indagati anche alcuni consulenti del lavoro e imprenditori che fornivano contratti di lavoro e buste paga fittizie.