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NAPOLI – L’addio al veleno di Mimmo De Siano, Marzia Ferraioli, Carlo Sarro e Antonio Pentangelo non tarperà le ali di Forza Italia. Nelle stanze del partito di Berlusconi ne sono più che convinti per più di una ragione.

La prima deriva dai sondaggi: Forza Italia in Campania ha conquistato da tempo la doppia cifra tanto auspicata da Antonio Tajani. Ma non è una novità: i numeri sono stati in risalita fin dall’inizio del rinnovamento del partito voluto da Fulvio Martusciello

Forza Italia, a Napoli e dintorni, si confermerà di gran lunga primo partito del centrodestra.

La seconda ragione che fa respirare aria di ottimismo in casa azzurra è che le candidature, da Annarita Patriarca a Stefano Caldoro, da Franco Silvestro a Domenico Brescia, sono tutte di peso. Come si dice in questi casi, un giusto mix tra new entry e vecchia guardia.

La terza ragione è che in Campania si farà sentire la mano dei vertici nazionali del partito: il fatto che qui si candidino big come Marta Fascina e Annamaria Bernini la dice lunga sul fatto che Napoli e la Campania siano dei fortini per i berlusconiani.

Lo stesso presidente, tra l’altro, già era atteso lo scorso fine settimana a Napoli (qualcuno ipotizzava allo stadio per la partita del suo Monza). Ma di sicuro, anche sull’onda dell’entusiasmo lasciato tra i suoi in occasione della convention del maggio scorso alla Mostra d’Oltremare, presto tornerà in città.

Last but not least: gli addii subito dopo una esclusione dalle liste dei candidati di una elezione politica non hanno mai portato bene. Se Berlusconi prese atto di quelli di Mara Carfagna, Maria Stella Gelmini e Renato Brunetta con un lapidario “riposino in pace”, per l’ex coordinatore regionale del partito (De Siano), il suo responsabile dell’area metropolitana (Pentangelo) e il suo collega dell’area casertana (Sarro), il braccio destro di Martusciello, il vice commissario regionale (nonchè candidato) Francesco Maria Rubano, la mette così: “Forza Italia Campania è finalmente decesarizzata”.

Il riferimento è all’ex presidente della Provincia di Napoli Luigi Cesaro, all’ex capogruppo Fi in Regione Campania Armando, suo figlio, e ai loro uomini che hanno di fatto concluso l’esperienza tra le fila azzurre.

“Questo ci tranquillizza sui risultati delle prossime politiche – dichiara Rubano – L’uscita dei pochi parlamentari riconducibili ai Cesaro libera energie e spazi nuovi. Un partito decesarizzato in tutta la Campania, come già avvenuto a Napoli, può solo vincere”.