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Ercolano (Na) – Mozione di sfiducia per il sindaco di Ercolano, Ciro Buonajuto. Inviato oggi al presidente del Consiglio comunale il documento sottoscritto da tredici consiglieri di Pd, Articolo 1, Fratelli d’Italia e Cinque Stelle. Unici partiti a non firmare i Verdi ed il gruppo Insieme.

Per i consiglieri comunali “l’operato del sindaco – come si legge nel documento – è stato caratterizzato da troppe e gravi inadempienze dal punto di vista programmatico gestionale-amministrativo“. Ma soprattutto “la deriva politica e la mancanza di senso delle istituzioni si è drammaticamente acuita durante la fase di lockdown“.

Buonajuto è accusato di “aver continuato a fare campagna elettorale attraverso atti amministrativi ed azioni volte unicamente a creare consenso e smarcarsi da responsabilità scaricandole su altri livelli istituzionali“. Una condotta comunicativa tenuta non solo dal sindaco, scrivono ancora i consiglieri, ma anche “da un piccolo brandello della maggioranza che lo segue acriticamente e che ha messo a rischio in più occasioni la tenuta sociale della nostra già stremata comunità”.  Un atto che arriva in virtù dell’ultimo Consiglio comunale e del quadro politico con “l’assenza palese di una maggioranza almeno numerica“.

Quella di Buonajuto viene duramente definita una “gestione miope e personalistica del potere” nelle ultime righe della mozione che ora dovrà essere calendarizzata per la discussione e votazione in Aula. Accuse da cui non tarda a difendersi il sindaco di Ercolano, renziano di ferro, che ormai da tempo ha abbandonato il Pd per abbracciare Italia Viva. “Lo facciano pure, vadano avanti e continuino su questa strada. Sinceramente è l’ultimo dei miei pensieri – dice -. In questi mesi sono stato sempre in prima linea, e spesso solo, ad affrontare un’emergenza sanitaria senza precedenti“.

Non soltanto sull’emergenza Covid-19: il sindaco alza il tiro parlando anche della scarcerazione dei boss. “Sono stato solo a lanciare un grido d’allarme contro le scarcerazioni di pregiudicati legati ai clan del nostro territorio. Sono stato solo accanto ai commercianti e imprenditori che stanno vivendo un momento drammatico per il futuro delle proprie attività e, soprattutto, delle loro famiglie“.  A costo, sottolinea, di mettere in secondo piano gli affetti.  “Ho trascurato la mia famiglia, ho trascorso questi mesi senza un attimo di tregua mentre, evidentemente, qualcun altro era più interessato al proprio posizionamento che alla salute della popolazione ed alla città“. “Ho sempre anteposto il bene dei cittadini alle beghe personali – conclude, definendosi sereno per come ha svolto il suo mandato – e continuerò a farlo, quindi facciano pure e vadano avanti. Ne risponderanno alla città ed io non ho paura“.