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Napoli – Tre combinazioni incrociate rilanciano la leadership di Antonio Bassolino: l’ex governatore (e sindaco) mollato anche dal suo partito (il Pd di Walter Veltroni) dopo un ventennio di disastri e fallimenti politici: crisi dei rifiuti, debiti e sanità al collasso, sono solo alcuni dei macigni politici che l’ex governatore della Campania si porta dietro.

Ma oggi, Bassolino riappare (come nel 1992 sull’onda di tangentopoli), il salvatore di Napoli e della Campania. E sono tre i fattori: l’assoluzione (la diciannovesima) nell’ultimo processo, il fallimento totale degli altri due leader politici campani, Luigi de Magistris e Vincenzo De Luca, e il Covid.

Lo sceriffo orami non ne azzecca più una: un giorno chiede il lockdown, l’altro se la prende con il governo che dichiara zona rossa. Il sindaco di Napoli De Magistris vive nel suo mondo: tv, rivoluzioni e centri sociali. Manca in Campania un figura politica autorevole. Forte.

Ecco che ora in molti richiamano in servizio addirittura Antonio Bassolino. Sarà il Covid? La paura per un futuro nero? Di colpo, i campani (che hanno una memoria cortissima) perdonano tutto a Bassolino. E lo rivogliono di nuovo viceré.