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Firenze – Un avvocato napoletano di 57 anni e un imprenditore di 69 toscano, sono stati condannati dal Tribunale di Firenze per il reato di turbata libertà degli incanti con l’accusa di aver ostacolato la vendita all’asta di un agriturismo.

Sono stati condannati dal tribunale di Firenze rispettivamente a 2 e 3 anni di reclusione per il reato di turbata libertà degli incanti. L’accusa è di aver ostacolato la vendita all’asta di un agriturismo, la cui proprietà sarebbe stata riconducibile al 69enne, pignorato a causa di alcuni debiti contratti.

I due sono stati condannati per fatti relativi a due aste, una del 2015 e l’altra del 2017, e assolti per quelli relativi a un’asta del 2016. Secondo le indagini, coordinate dal pm Paolo Barlucchi, l’imprenditore in più occasioni avrebbe scoraggiato gli interessati a partecipare alle aste. Arrivando a minacciarli apertamente o minacciando che avrebbe demolito l’agriturismo.

Per scoraggiare i compratori, l’imprenditore avrebbe tra l’altro prospettato loro la presenza nella proprietà di abusi edilizi da sanare. In un altro momento avrebbe dichiarato a uno degli interessati che non avrebbe mai lasciato spontaneamente lo stabile. Avrebbe anche affermato che il compratore, una volta acquistato l’agriturismo ci avrebbe trovato “un campo da tennis”. Intendendo così che avrebbe fatto abbattere tutto. E che sarebbe rientrato in possesso della proprietà “costi quello che costi”.