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Napoli – Napoli racconta storie di Bellezza, lo fa da sempre attraverso i suoi molteplici narratori. Coloro che ne diventano testimoni e attori, prendono a prestito le evocative immagini delle poesie o delle canzoni, per trasformarle in vivida realtà.

La nostra città è permeata di arte, vissuta, raccontata, sofferta e quell’arte, talvolta celata, ha bisogno di ritornare alla luce, con la forza dirompente delle nuove idee, con il coraggio di chi investe tempo e speranze per continuare a seminare l’immortale germe dello splendore partenopeo.

Nel cuore vivo di Napoli, nella centralissima ed elegante piazza Trieste e Trento esiste un luogo che custodisce storia e cultura, conserva tesori di inestimabile pregio, teatro quotidiano della meraviglia che si rinnova: la “Fondazione Circolo Artistico Politecnico”.

La Fondazione promuove e sostiene l’arte e la cultura, fin dalla sua nascita e, certa dell’importanza del proprio patrimonio storico e sociale, si impegna affinché possa condividere tale ricchezza con la città e con il mondo, poiché, come si afferma nel credo di questa fondazione, la consapevolezza di avere radici nel passato partenopeo è in grado di contribuire alla nascita di un futuro migliore.

La sua storia ha inizio il 22 dicembre 1888. Un gruppo di artisti napoletani, su iniziativa del pittore Eduardo Dalbono, costituirono l’associazione “Società Napoletana degli Artisti” per dare sostegno all’arte napoletana. Era l’epoca in cui l’artista aveva successo solo se fosse nelle grazie di un mecenate. La nuova iniziativa sociale voleva superare questa abitudine e costituire un movimento collettivo, proteso a diffondere l’arte napoletana nella sua globalità: l’insieme rispetto al singolo. Da fortunati, trovarono entusiastico e solido sostegno in Giuseppe Caravita Principe di Sirignano, grande mecenate, che non solo ne assunse la presidenza, ma spinse l’iniziativa con vigoria, utilizzando la sua personalità e il suo potere sociale. Giuseppe Caravita offrì loro anche ospitalità nella sua casa al rione Sirignano. Con le fusioni con il Circolo Forense del 1902, presieduto da Enrico Pessina e con il Circolo Politecnico del 1907, presieduto da Udalrigo Masoni, la Società si tramutò nello storico “Circolo Artistico Politecnico”, restato tale fino al 1988, anno della ricorrenza del centenario, quando ha ripreso la forma giuridica di associazione.

Nel 1988 inoltre, su impulso del presidente Gaito e dalla volontà di tutti i soci, nacque l’Associazione “Circolo Artistico Politecnico”, dotata di personalità giuridica. I soci donarono all’Associazione l’immobile, la pinacoteca da privata divenne Museo, che insieme alla biblioteca fu aperto alla pubblica fruibilità. Il museo fu inserito tra i musei privati di interesse regionale.

Nel 2008 è stato riconosciuto al Museo e alla Biblioteca il titolo di “Beni culturali di particolare interesse regionale”.

Il presidente, dott. Adriano Gaito, ha a cuore questi luoghi che tutela e promuove con l’attenzione di un genitore, con la passione per l’arte in ogni sua forma e per la propria città, destinataria e culla di tale ricchezza. Così decide di aprire le porte di questi luoghi per mostrarne le sue infinite sfaccettature e lo fa declinando l’offerta in formule molteplici, affinché ogni elemento compositivo del DNA artistico, storico, letterario del Novecento Napoletano, venga diffuso e conosciuto da tutti.

Adriano Gaito è impegnato, con l’aiuto del suo staff, a far rivivere gli antichi splendori di questi luoghi, permeati di una vibrante energia culturale e impiega ogni energia per mettere in atto stimolanti collaborazioni e per realizzare importanti progetti.

È il caso del MusAp, innovativo sito museale polifunzionale, donato alla collettività e aperto alla pubblica fruizione, come  strumento creato dalla “Fondazione Circolo Aristico Politecnico” per offrire al Territorio, ai napoletani, ai ricercatori, ai turisti il considerevole patrimonio artistico e culturale che la Fondazione ha raccolto  e valorizzato nell’arco dei tre secoli di storia dall’800 ad oggi. La magnifica collezione, con 520 dipinti, 80 sculture, 5500 fotografie, 4700 volumi, reperti documentali, strumenti musicali e arredi d’epoca, consente di ricostruire la storia di Napoli, in un viaggio immaginifico dalla Belle Epoque all’arte contemporanea. Storici talenti e personalità eccellenti, non solo napoletane, hanno consentito la creazione di Musap: uno spazio dove accoglienza e generosità sono la chiave per vivere a regola d’arte. Immergersi nelle preziose sale di Musap è come tuffarsi in un luogo fuori dal tempo. Camminando tra stucchi e lampadari di cristallo è possibile ancora sentire l’eco delle discussioni che animavano questi ambienti. Vi sembrerà di essere con Eduardo Dalbono e Domenico Morelli a discutere di pittura o di partecipare alla creazione dei capolavori di Raffaele Viviani ed Eduardo De Filippo, magari ascoltando le dolci note di Giacomo Puccini e Francesco Cilea, là dove queste menti hanno realmente trascorso il loro tempo.

Tra i nuovi progetti rientra  “SocialArte”  –  L’arte viaggia verso il cittadino, proposta nata dall’esigenza di costruire un percorso divulgativo/formativo attraverso la realizzazione di una serie di video, appositamente studiati per la migliore diffusione e comprensione di un ricco patrimonio di pitture, sculture, grafiche, fotografie, volumi, reperti documentali, oggetti ed arredi d’epoca.

L’obiettivo di tale progetto è la possibilità di entrare direttamente nelle case dei possibili fruitori.

Il progetto prevede la produzione e diffusione di un primo gruppo di filmati appositamente realizzati sotto la guida attenta di esperti d’arte. Verranno proiettati ed illustrati alcune delle opere più significative della collezione e maggiormente rappresentative delle scuole artistiche del territorio, in grado di trasmettere i canoni artistici e ricostruire il variegato panorama artistico napoletano della fine dell’Ottocento e del Novecento. La scelta delle opere e i contenuti illustrati, fanno parte di un attenta analisi della storica collezione, composta da oltre 500 opere tra dipinti, sculture e lavori grafici, accompagnati anche da collegati reperti documentali. Per l’ambientazione si utilizzeranno le sale della sede della Fondazione in Palazzo Zapata. In questa prima fase si prevede di realizzare 15 filmati con durata tra i 60 e i 180 secondi. E’allo studio anche la produzione in futuro di una seconda tranche volta al consolidamento e alla crescita della cultura artistica da parte di un pubblico sempre più ampio, in particolare i giovani. Le realizzazioni terranno conto anche delle esigenze di persone portatori di handicap. E’ prevista una promozione specifica del progetto attraverso iniziative comunicative tradizionali ed innovative. Il progetto, nato da un’idea del Presidente della Fondazione, viene realizzato nell’ambito del Protocollo d’intesa sottoscritto con l’Accademia di Belle Arti di Napoli.

Tante ancora le proposte in via di definizione e tantissimi i progetti di imminente uscita, guidati da una dirompente energia culturale che palpita nel cuore vivo di Napoli; non resta che varcare le soglie del meraviglioso Palazzo Zapata e restare informati sulle stimolanti iniziative della “Fondazione Circolo Artistico Politecnico”.

Emanuela Zincone