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La trincea del Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua è sempre là, a 13 anni dal referendum vinto: la privatizzazione sconfitta nelle urne, ma ancora dietro l’angolo. L’assemblea nazionale è ripartita da Napoli, ieri e oggi, al centro missionario di via Mezzocannone. Lo slogan è stato un inno di lotta: “Rilanciamo, non ci rassegniamo!“. Perché la consultazione del 2011 è una ferita aperta, e ora si guarda alla Corte europea dei diritti dell’ uomo. Il costituzionalista Alberto Lucarelli è appunto intervenuto sull’ipotesi di un ricorso. Obiettivo è chiedere la condanna dello Stato italiano, considerato inadempiente al risultato del referendum.

Il clima, quindi, resta battagliero. Dalle istituzioni si invoca chiarezza. E in tal senso, non è mancato un incidente diplomatico. La prima cosa che avete notato tutti quanti – ha detto Costanza Boccardi del Comitato Acqua Pubblica Napoliè che il sindaco annunciato, non solo non si è presentato, ma non si è nemmeno preoccupato di mandare un saluto ufficiale, un sms per scusarsi di essersi dimenticato o per dire di dover fare una cosa più importante”. Nel mirino Gaetano Manfredi, la cui presenza era programmata ieri mattina. L’assemblea lo aveva inserito nella sessione su ‘Beni comuni e privatizzazioni’. “A Napoli il vento è cambiato” ha aggiunto Boccardi, rivolta alla platea. “Abc, l’azienda speciale Acqua Bene Comune – ha sostenuto – è un baluardo, un fortino assediato, che in questo momento è in grande difficoltà”. Non “come azienda, perché ancora regge”. Ma è “cambiato proprio il modo di vederla e pensarla nel futuro”. Secondo l’attivista, “abbiamo in città una forza che io chiamo il potere delle professioni, soprattutto i costruttori”.

Ad Anteprima24, Boccardi precisa: “Il sindaco era stato invitato direttamente da padre Alex Zanotelli, e aveva assicurato la sua presenza. Poi abbiamo mandato la comunicazione al portavoce, però Manfredi non è venuto, né ha mandato a dire che non poteva venire”. Al Comitato Acqua Pubblica non l’hanno presa bene. Anche per l’importanza dei temi in ballo. Contattato da Anteprima24, il portavoce di Manfredi, Carlo Porcaro, spiega: “Il sindaco aveva altri impegni già da tempo, Feuromed e Repubblica delle Idee, tutti molto ravvicinati, quindi per lui non era possibile partecipare”. Ma per gli attivisti i malumori non terminano qui. “Abc è un modello virtuoso, l ‘unica azienda di gestione idrica totalmente pubblica in Italia” ricorda Boccardi. Tuttavia da un lato “il Comune ha sempre detto di volerla salvaguardare”, dall’altro “abbiamo impressione che non stia mettendo in atto tutti i passaggi necessari a far sì che rimanga totalmente pubblica”.

A Palazzo San Giacomo, il Comitato Acqua Pubblica chiede di lasciare Abc com’è, e non solo. Vuole anche arruolarlo in una sfida ritenuta cruciale. “Il contrasto – dichiara Boccardi – al progetto Acque del Sud“. È la Spa destinata a sostituire il soppresso Ente per lo Sviluppo dell’Irrigazione e la Trasformazione Fondiaria in Puglia, Lucania ed Irpinia. La nuova società ha un capitale di 5 milioni di euro, detenuto dal Mef. Lo Stato potrà cederne fino al 30% ai privati, indicati come soci operativi. “Il governo Meloni – accusa padre Zanotelli – continua la politica della gestione idrica di Draghi, che riteneva il Meridione incapace di amministrare bene il proprio servizio idrico“. Dietro Acque del Sud, i movimenti vedono già l’ombra delle grandi multinazionali.